Curcuma – curcuma longa -– sdg, met, fans, rad, colagoga+++, coleretica+++, epatoprotettore+++, antiinfiammatoria ++++,La curcuma è una pianta erbacea perenne della famiglia dello zenzero, coltivata estesamente in India, Cina, Indonesia, ed in altri paesi tropicali; ha un rizoma spesso da cui nascono large foglie oblunghe a lungo picciuolo. La parte utilizzata a scopo medicinale è il rizoma (o radice) che di solito viene trattato(seccato al sole) e levigato.La Curcuma contiene :
- 4-14% di un olio volatile giallo arancio composto prevalentemente da turmelone, atlantone e zenzerone.
- 0,3 -5,4 % di curcumina
- Zuccheri 30%
- Resine composte da circa 200 varietà di sesquiterpeni
- Proteine
- Vitamine
- Minerali
La curcuma e’ l’ingrediente principale del curry in polvere e trova impiego anche nella senape.
In oriente è ampiamente utilizzata negli alimenti come colorante e aromatizzante; il suo sapore e’ forte, amarognolo, un po’ piccante, fortemente aromatico.
È da millenni utilizzata nella medicina indiana e cinese aiurvedica per numerose situazioni patologiche fra cui la flatulenza , l’ittero, i disturbi mestruali, l’ematuria, le emorragie, le odontalgie, le ecchimosi, il dolore toracico , le coliche, ed in tutte le forme infiammatorie soprattutto ossee. Da ricerce recenti risulta che la curcuma presenta un ampia gamma di proprietà farmacologiche:
- Come antiossidante risulta eccellente +++++
- Come antineoplastico ( tuttora studi sperimentali al riguardo su cellule in vitro e su cavie)
- Come straordinario antiinfiammatorio +++++
- Come eccellente epatoprotettore +++++
- Come antimicrobico indiretto in quanto stimola l’attività del sistema immunitario.++++
Si pensa che il principio antiossidante sia idrofilo dal momento che l’estratto aquoso è molto più potente come antiossidante degli estratti oleosi e alcoolici e si pensa sia dovuto allo zenzerone e ad altri principi idrofili, benche’ anche la curcumina abbia dimostrato una potente attività antiossidante.
L’effetto antiossidante è molto più potente delle vitamine C ed E e si è dimostrato estremamente potente nell’inibire il danno ossidativo del DNA.
Efetti antiinfiammatori: la curcuma è uno dei più potenti antiinfiammatori esistenti in natura e si e’ dimostrata superiore al cortisone e al fenilbutazone; tale effetto pare sia dovuto alla curcumina e al olio volatile giallo; l’effetto antiinfiammatorio si esplica alle comuni dosi terapeutiche, e risulta estremamente utile in tutti i processi infiammatori, in particolare buoni risultati si sono ottenuti nell’artrite reumatoide dove normalizza in breve tempo l’indice di VES e la PCR: inoltre potenzia enormemente l’efficacia di altri fans, es. lo ibuprofene.
Tale azione antiinfiammatoria è stata imputata a:
- Un inibizione della sintesi dei leucotrieni
- Un inibizione dell’aggregazione piastrinica
- Una promozione della fibrinolisi
- Un inibizione della risposta dei neutrofili all’infiammazione
- Una stabilizzazione della membrana dei lisosomi
- Una stimolazione dei corticosteroidi surrenalici
- Una sensibilizzazione dei recettori del cortisolo
- Un incremento dell’emivita del cortisolo endogeno
Gli effetti cardiovascolari della curcuma includono:
- Una riduzione della colesterolemia
- Un inibizione dell’aggregabilità piastrinica per un incremento della prostaciclina e inibizione della sintesi dei trombossani.
- Un interferenza nell’assorbimento intestinale di colesterolo.
- Un aumento della conversione del colesterolo in acidi biliari poiché incrementa la colesterolo-7-alfa-reduttasi epatica.
- Un aumento della protezione delle pareti arteriose e venose per lazione dell’olio volatile contenente turmelone, terpenoidi, sesquiterpeni e zenzerone che agiscono come potenti bioflavonoidi.
- Inoltre poiché l’olio volatile è costituito essenzialmente da terpenoidi e presenta 15 atomi di carbonio, risulta molto insaturo e si ipotizza che possa incrementare la sintesi di olii altamente insaturi simili a quelli dell’olio di pesce, il che ne giustificherebbe ulteriormente l’azione antiaggregante piastrinica.
Gli effetti epatici includono
- Un eccezionale protezione contro le lesioni epatiche indotte da tossici come il tetracloruro di carbonio e la galattosamina
- Un azione colagogo e coleretica
- Una normalizzazione degli enzimi epatici nelle epatiti croniche attive.
Gli effetti antitumorali sono stati dimostrati su tutte le fasi della cancerogenesi. La curcuma ha inoltre dimostrato un eccezionale attività contro i cancerogeni chimici ed una riduzione dei mutageni urinari.
La somministrazione di curcuma avviene generalmente assumendo un cucchiaino di polvere della radice (3-4 grammi) una o due volte al giorno; puo’ essere associata ad altri farmaci di sintesi poiché non ha dimostrato interferenze farmacologiche.
Un buon sistema consiste nel riempire un vaso di polvere e imbibirlo con alcool a 95°; questo ne permette la conservazione per lungo tempo e permette di utilizzare alla meglio la pianta poiche l’alcool estrae anche le sostanze lipofile; al momento dell’uso si può prendere un cucchiaino di questa pasta e scioglierla in acqua o latte sempre alla dose di 3-4 grammi una o due volte al giorno a seconda della gravità della patologia; la quantità di alcool che si assume è irrisoria..
martedì 15 settembre 2009
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