martedì 15 settembre 2009

Barbabietola e Colza

Barbabietola e Colza – beta vulgaris cycla e brassica napus oleifera -- utile cotta nelle gastroenteriti croniche++, cruda come antitumorale+++, si puo grattuggiare e disporre a strati in un vaso con zucchero per ottenerne uno sciroppo antitumorale, espettorante++, gastriti acute e croniche++- sembrerebbe particolarmente utile nelle infiammazioni del sistema urinario, cistiti++, nefriti++, acne++, dermatosi ++in genere in particolare eczema++ e psoriasi++- ridotta in poltiglia può essere mescolata con lanolina ed usata nelle emorroidi, per le scottature, per gli ascessi, per i foruncoli
Cancri barbabietola antitumorale, tumori +++
Sre barbabietola espettorante bronchiti +++
Cut barbabietola acne ++
Cut barbabietola eczema ++
Sgu barbabietola nefriti ++
Sdg barbabietola gastriti ulcera gastrica +++ usata cruda
La Colza o brassica napus oleifera e’ coltivata in tutta europa per la sua alta produzione di olio; essa produce grade quantità di piccoli semi che contengono il 49% di olio; la produzione annuale di olio si aggira sulle tre milioni di tonnellate; poiché l’olio di colza contiene il 50% di acido erucico e da studi su cavie pare sia dimostrato che tale acido grasso comporti delle lesioni a livello epatico e cardiaco oltre a causare disorientamento nelle cavie, la legge europea stabilisce che l’olio commerciale non deve contenere più del 5% di tale acido. Le altre componenti dell’olio di colza sono acido oleico 15%, linoleico 8%,, linolenico 9%, eicosanoico 5%, decosadienoico 2%, pamitico 3%; una volta tolto l’acido erucico l’acido linolenico sale al 17% rendendo pertanto tale olio il più ricco di olii altamente insaturi dopo l’olio di lino che però necessita per l’estrazione di temperature molto elevate e tente con grande facilità ad ossidarsi.
L’olio di Colza al contrario si ossida con minor facilità e può essere assunto come buon integratore alimentare.
Per quanto riguarda le proprietà di tali olii si veda più avanti a pagina 120 sotto la voce ACIDI GRASSI.
N.B. L’acido erucico è stato dichiarato tossico nel 2001 da studi condotti esclusivamente sulle cavie; questo è un acido a 18 atomi di carbonio monoinsaturo, simile per struttura all’acido oleico.
Da un punto di vista razionale non si capisce come possa risultare tossico; del resto la sperimentazione su cavie, imbottendole di questo acido grasso, essendo monoinsaturo si capisce possa dare un fegato steatosico o alterazioni cardiache; bisogna inoltre ricordare che non esiste alcun studio sull’uomo che testimoni tali lesioni.
Comunque l’acido erucico viene tolto dall’olio di colza e viene utilizzato dopo adeguati trattamenti per le auto a disel;
tale utilizzo si stà estendendo rapidamente in tutta europa e se nel 2006 in Francia e Germania rappresentava il 20% del biodisel in commercio, si mira per l’anno 2100 ad una produzione che copra tutto il fabbisogno disel di tali nazioni.
Per l’Italia si mira ad una produzione di 800.000 tonnellate di biodisel per l’anno 2010.

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