giovedì 17 settembre 2009

CENTRALI NUCLEARI AL TORIO

Ripropongo in scienze ciò che ha già esposto in Politica relativamente alle centrali nucleari al Torio.
Finora non ancora conosciute hanno una resa 200 volte superiore delle Centrali Tradizionali ad Uranio.
Inoltre non c'è pericolo che esplodano o che succedano incidenti con fughe radioattive.
Ecco quanto esposto, anche se mancheranno alcune parti in cui ha parlato giorgiocangi, l'argomento risulterà comunque interessante.


Centrali Nucleari al TORIO

In una recente intervista il premio Nobel per la Fisica Carlo RUBBIA ha ipotizzato l’utilizzo di centrali nucleari che utilizzano come combustibile non l’URANIO 232 ma il TORIO.
Tali centrali , oltre ad essere meno costose, in quanto non utilizzano un combustibile come l’uranio, destinato ad esaurirsi in pochi decenni come il petrolio, si provvederebbero di un elemento di cui la nostra Madre Terra è notevolmente ricco come il TORIO.
Il nostro Nobel per la Fisica afferma che una centrale nucleare, che utilizza come combustibile il TORIO, produce, a parità di combustibile, duecentocinquanta volte l’energia prodotta da una centrale nucleare ordinaria, quindi con un notevole risparmio sul prezzo del carburante.
Inoltre una centrale nucleare al TORIO non ha bisogno dei sistemi di sicurezza, che sono necessari per una centrale nucleare ordinaria.
Infatti, mentre in una centrale che utilizza l’uranio come combustibile, la cui energia viene prodotta grazie alla fissione del combustibile, che è un processo che tende ad essere esplosivo e deve essere controllato per evitare incidenti, come quello di Three Miles Island o Chernobyl, nel caso del TORIO il processo deve essere continuamente stimolato, inviando neutroni nel materiale e rendendo, quindi, impossibile che la reazione sfugga al controllo e che vi sia una esplosione con uscita di materiale radioattivo nell’atmosfera.

Il funzionamento di una centrale nucleare al TORIO può essere descritto nel seguente modo:
“Un acceleratore di particelle attiva un flusso di protoni che colpiscono un certo quantitativo di Piombo, attivando una reazione nucleare che libera neutroni.
I neutroni colpiscono il combustibile nucleare, che contiene il TORIO, trasformandolo in uranio-233, che si scinde in nuclei più leggeri, producendo energia e quindi calore. Uno scambiatore di calore, immerso in un liquido refrigerante, alimenta una turbina a vapore che genera energia elettrica.”






I vantaggi dell’utilizzo di una centrale nucleare al TORIO sono molteplici e si possono enumerare nel seguente modo:

• -La reazione viene innescata da un flusso di protoni e può essere interrotta nel momento in cui si dovesse avvertire un qualsiasi pericolo, bloccando cosí la reazione nucleare;

• -Usando il TORIO, con lo stesso quantitativo di carburante nucleare si avrebbe il vantaggio di produrre una energia di 200 volte superiore rispetto a quella dell’uranio;

• -Inoltre il TORIO è molto più abbondante dell’uranio, quindi il costo sarebbe di gran lunga inferiore;

• -La fertilizzazione del carburante al TORIO produrrebbe scorie radioattive inferiori a quelle prodotte dall’uranio e con un tempo di decadimento notevolmente inferiore rispetto a quello delle normali centrali nucleari a fissione, che utilizzano uranio arricchito;

• -In un reattore al TORIO anche le scorie generate dalla fissione dell’uranio possono essere utilizzate per produrre energia, quindi smaltite all’interno dello stesso;

Per tutti questi motivi una centrale nucleare al TORIO non avrebbe bisogno degli stessi sistemi di sicurezza di una centrale nucleare all’uranio. Occuperebbe meno spazio e costerebbe notevolmente di meno, non dovendo utilizzare luoghi preposti per lo stoccaggio di materiale fissile, od essere costretti ad utilizzare, come con l’uranio, siti in cui lo scarto della reazione ha un tempo di decadimento dell’ordine di poche centinaia di anni.

Lo stesso Carlo Rubbia stima che per la realizzazione di un reattore al TORIO ci vorrebbero da cinque a dieci anni con un investimento di circa Cinquecento milioni di €.contro i 5 miliardi delle centrali tradizionali


http://www.youtube.com/watch?v=8xrqu4GeU1c

Ho un mio paziente che ha scritto molte volte a Silvio Berlusconi; sono diventati amici, si danno del tu per lettera.
Ha pensato di utilizzarlo perché gli esponga i vantaggi delle centrali nucleari al Torio
Questa mattina così io ho scritto a suo nome e lui ha firmato

ONOREVOLE Dott. CAV SILVIO BERLUSCONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

VILLA S. MARTINO ARCORE (MILANO)
PALAZZO GRAZIOLI (ROMA)

Avendo sentito su internet il Prof. Rubbia, mi permetto suggerirti per le centrali nucleari l’uso del TORIO, metallo scarsamente radioattivo, ma estremamente abbondante nella crosta terrestre, e pure facilmente recepibile, al posto dell’ URANIO.
Dal momento che l’Italia non ha in progetto di farsi la bomba atomica, mi sembra un idea molto conveniente.
Infatti il TORIO ha una resa effettiva 200 volte superiore a quella dell’URANIO, ma soprattutto le scorie radioattive sono molto meno pericolose e si possono eliminare con molta più facilità.

Ti riporto per curiosità il sito in cui parla Carlo Rubbia:


http://www.youtube.com/watch?v=8xrqu4GeU1c

Cordialmente Adolfo Vinco

Selva di Progno 18/06/2009

Grazie giorgiocangi, ma io penso che a questo punto dovremmo cambiare pagina.
Bisogna fare un atto di coraggio e svincolarsi anche dai rapporti con la Francia.
I reattori al Torio sono abbastanza semplici, c'è uno schema completo su Forum Focus, inoltre un reattore è stato già sperimentato, un reattore piuttosto piccolo ma piu che sufficente.
Non possiamo piu addossarci delle scorie nucleari che inquinano per decine di miliaia di anni.
E' ora di cambiare pagina, di dare una svolta radicale, e penso di avere le conoscenze per giungere al ministro Scaiola, al ministro Maroni, a Bossi e ad altri.

Se pure tu hai qualcosa di veramente innovativo sarebbe utile saperlo e farlo presente ai nostri governanti.

Penso che tu conosca già la mia i-mail : smclaudio@libero.it
Il numero telefonico perchè mi piacerebbe anche sentirti per telefono (verso l'ora di pranzo o di cena) 045 7810703
Il mio indirizzo Sauro Claudio- Via G.Verdi 4- 37030 Badia Calavena (VR)

Io credo che se il governo attuale ci si mette, con buoni tecnici ed ingegneri, possa realizzare un reattore al Torio prima che finisca l'attuale legislatura.
Sarebbe uno smacco enorme per l'opposizione, avere una centrale nucleare anche se piccola ma funzionante e non inquinante per giunta.
Ed i Verdi con il Torio come combustibile non potrebbero dire niente.
E' ora di darci una mossa, e penso che anche il tuo contributo, come fisico di fama, sarebbe molto utile.
Oltretutto il grosso delle centrali ad uranio dovrebbero farle lungo un grande fiume che non vafa in secca, e cioè il Po, che è l'unico fiume in Italia che ha queste caratteristiche.
Venti centrali nella Pianura Padana, in uno spazio tanto ristretto e con rischi di inquinamento delle acque del Po.
E' un riscio da non sottovalutare.
Voglio farlo presente ai politici della Lega, ne conosco parecchi, compreso il sindaco di Verona.

Oltretutto mi stupisce che un argomento tanto importante sia così poco commentato dai Forumisti.
Io lancio una bomba atomica e loro continuano a parlare delle veline di Berlusconi e di altri argomenti politici di minor rilevanza.
Ma si rendono conto dell'importanza dell'argomento????????????
Che le centrali tradizionali ad uranio occorrerebbero 15 anni per costruirle e magari nelle prossime legislature sarebbero abbandonate perchè vince l'opposizione (anche se lo ritengo improbabile).
Comunque 15 o addirittura 20 anni sono troppi, il Governo attuale deve sbrigarsi, e la soluzione del Torio potrebbe risolvere molti problemi.
Io voglio fare una battaglia perchè si realizzino queste centrali innovative, oltretutto l'Italia sarebbe la prima, il modello per molte altre nazioni.
Ti assicuro che non mi fermerò mai.
Ciao.
Grazie giorgiocangi, aspetto con ansia che tu mi spedisca le tue idee per uscire dalla crisi.

Nel frattempo ho raccolto qualche altra notizia sul nucleare al Torio

http://www.focus.it/Tecnologia/energia/multimedia/Il_nucleare_pulito_30082008_1451_265.aspx

Intervista a Carlo Rubbia:

Ma non si parla ormai di "nucleare sicuro"? Quale è la sua opinione in proposito?
"Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo".
In che cosa consiste?
"Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile".
Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo?
"[b]E' già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala[/b]. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia".

http://www.onegreentech.it/24/09/2008/nucleare-pulito-e-senza-rischi-grazie-al-torio/

Nucleare pulito e senza rischi. Grazie al torio
di Christian Guizzardi - Mercoledì 24 Settembre 2008 alle 15:06

Il nucleare rappresenta la fonte di energia più discussa e controversa del nostro tempo. Una fonte relativamente nuova, in grado di produrre energia elettrica in abbondanza con costi ammortizzabili nel tempo e un impatto ambientale sicuramente inferiore alla combustione fossile. Ma non piace a tutti. Simboleggia tristi episodi che non vorremmo rivivere, le centrali “bruciano” un materiale di difficile reperimento e gestione, generano scorie radioattive utilizzate per produrre armi, costano molto in costruzione e manutenzione, sono di difficile gestione.
Mentre si attendono sviluppi dalla cosiddetta quarta generazione, il nucleare potrebbe conoscere una nuova strada in grado di produrre energia pulita, sicura e con ridotte quantità di scorie. Carlo Rubbia, scienziato italiano di spicco ed estremamente impegnato nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per l’ambiente, ha indicato il torio come nuovo materiale in grado di sostituire l’uranio, con tutti i vantaggi sopracitati. In una sua recente intervista, Rubbia, con la consueta chiarezza e semplicità esplicativa, descrive la nuova soluzione nucleare.
Le centrali al torio utilizzano l’identico processo adottato per l’uranio, l’energia viene prodotta attraverso fissione, atomi degli elementi pesanti vengono bombardati con neutroni. Questo processo, con l’uranio, tende a divenire esplosivo e necessita quindi di controllo e gestione costante. Con il torio la fissione andrebbe continuamente stimolata e può essere interrotta in qualsiasi momento, è quindi impossibile scatenare un incidente nucleare.
Le centrali al torio costerebbero molto meno in quanto non necessitano di particolari sistemi di sicurezza, il torio è tre volte più abbondante dell’uranio e con un rendimento energetico superiore, produce molte meno scorie e con decadimento radioattivo di molto inferiore. Inoltre le scorie generate dalla fissione del torio non presentano plutonio, se non in quantità minime, indispensabile alla costruzione di bombe atomiche.
La possibilità di sfruttare il torio nella fissione nucleare era noto già da molto tempo ma difficoltà tecniche, oggi facilmente superabili, e resistenze politiche provenienti dalla strategia della tensione tipica della guerra fredda ne hanno bloccato lo sviluppo e la diffusione. La costruzione o la conversione di una centrale nucleare al torio richiede almeno 15 anni di progettazione ma dei passi avanti sono stati fatti anche in questa direzione.
L’India, grazie anche all’impulso e alla competenza di Carlo Rubbia, sta costruendo nuove centrali nucleari, prendendo in seria considerazione l’ipotesi del torio come materiale pesante da utilizzare. Il paese asiatico infatti abbonda di questo materiale [b]ed è notizia recente che il BARC (centro di ricerca atomico di Bhabha) ha iniziato la progettazione di un acceleratore per la generazione di neutroni adibiti alla fissione del torio.[/b]
Anche in Italia il torio è presente in discrete quantità (Lazio settentrionale, Mont Mort, Etna) e potrebbe essere una concreta soluzione per raggiungere l’indipendenza energetica che occorre al nostro paese.

http://www.nntp.it/discussioni-energie-alternative/1749152-re-centrali-nucleari-al-posto-di-inceneritori.html

"Roberto Deboni" ha scritto nel messaggio
news:BuCdnWRRubt8ozrUnZ2dnUVZ8gGWnZ2d*giganews.com ...
Possiamo discutere sul tipo di centrale nucleare. Per esempio sono
contrario ad impianti da 1600 MW come l'EPR della Areva. Segue una
mentalita' centralistica che non mi piace. Gia' l'impianto di Caorso era
ai limiti della mia visione (840 MW). Pero' una centrale come Caorso
puo' andare bene per Milano o Roma (a proposito, Viterbo e' di fatto la
colonia energetica di Roma, oltre che della "ridente" Toscana).

Sono favorevole a piccole centrali da 300 MW, perche' le citta' italiane
sono piccole, percio' e' il taglio ideale per servire una citta' e nel
contempo fornire anche calore (invece di sprecarlo con le torri di
raffreddamento). Oppure si puo' mettere le centrali nucleari vicino alle
zone industriali, onde usare il calore per i processi industriali,
risparmiando sui costi di energia per uso termico.

A calmare gli ultimi dubbi di molti italiani, si puo' (questa volta sul
serio) ascoltare Rubbia, seguirlo sulla strada dei reattori al torio.
1) Niente sindrome cinese (un reattore al torio non va fuori controllo,
e', mi si passi la terminologia, "autoestinguente").
2) Non produce materia prima per fare bombe (cosi' siamo anche
tranquilli da tentativi di proliferazione delle armi).
3) Non c'e' un combustibile esausto da stoccare, ma viene continuamente
rimesso nel reattore, fino a completo consumo (cosi' non c'e' neanche la
nenia dei siti di stoccaggio).
4) Le riserve di torio non sono ancora state intaccate (e durano molto
di piu' dell'uranio, a pari quantita').
5) Non ci guadagnano i francesi (visto che per alcuni sarebbe scandaloso
che loro vendessero i loro know-how, tanto vale usare anche questo
argomento [chi vuole puo' cogliere l'ironia ...] :-)

Con un reattore nucleare al torio, possono provare e riprovare come a
Chernobyl, ma non vedo come potrebbero portarlo alla fusione e
successiva reazione violenta con il vapore acqueo, produzione di
idrogeno per scissione termica e successiva esplosione con l'ossigeno.
Quindi e' anche a prova dei "presunti stupidi" tecnici italiani (questo
e' un'argomento per chi e' convinto che l'industria italiana sia fatta
da incapaci, cosa che io invece non credo).

[b]Tra l'altro Rubbia e' italiano. O no ? E quindi non sarebbe logico che
l'Italia gli dia sostegno e finanziamenti ?[/b]

Oltretutto io sono convinto che vista la mancanza di pericolo di esplosioni, e la semplicità del reattore( ho riportato un sito di Focus sopra dove si vede bene come è strutturato) le centrali al Torio necessitino di minor tempo di 15 anni per essere progettate.
Basti pensare che in India c'è già un reattore in costruzione.
Io penso che con buona volonta e bravi tecnici una centrale del genere possa essere costruita i poco piu di cinque anni.
Ed i Verdi con il Torio non avrebbero niente da obiettare.
Vista l'enorme abbondanza di questo metallo nella crosta terrestre io credo che sarà l'energia del futuro.
Certo arriveremo anche alla fusione, ma il Torio resterà sempre un elemento importante per produrre energia.

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