Saranno veramente andati sulla Luna
A parte le foto, molte delle quali non sembrano autentiche, io mi muovo da delle considerazioni molto semplici.
I corpi meteorici più lenti entrano nell'atmosfera a 39.000 km/sec
I corpi meteorici più veloci entrano nell'atmosfera a 256.000 km/sec
I corpi meteorici piu lenti sono quelli che seguono l'orbita terrestre ed entrano lentamente nel campo gravitazionale della terra, per accelerare in modo vorticoso negli ultimi 10.000 km dalla terra.
Ora si da il caso che il Modulo di Comando per il ritorno dalla Luna avesse una velocità di partenza di 18.000 km/ora.
Inoltre non aveva motori di frenata, ma solamente dei modestissimi motori di orientamento.
Possiamo pensare che quando è uscito dall'orbita lunare abbia risentito sempre più della gravità terrestre, ma in modo paricolare nell'ultima fase.
Io ho chiesto ad un docente di fisica se riusciva a trovare una possibile ed approssimativa volocità di rientro, e ne è uscita una cifra astronomica, superiore ai 150.000 km/ora.
Ma anche il professore avesse sbagliato, non possiamo pensare che la navicella lunare sia entrata nell'atmosfera terrestre con una velocità inferiore a quella delle meteore piu lente.
I piccoli motori di orientamento sulle grandi volocità non possono frenare nulla.
Pertanto il modulo lunare non può essere entrato ad una velocità inferiore ai 39.000 km/ora.
Ora questa sarebbe una velocità insostenibile per qualsiasi navicella.
Basti pensare che le navicelle che si staccano dalla Stazione Spaziale viaggiano a 28.000 km/ora e da 300 km di altezza, ed hanno lo stesso enormi problemi con lo scudo termico.
Neppure è valido pensare che il modulo di rientro lunare sia entrato prima in orbita terrestre, perchè questa manovra non ne limita la velocità, ma spesso la accelera.
Una velocità di 39.000 km/ora comporterebbe la disintegrazione della navicella nell'atmosfera.
E poi con l'Apollo 13 mica potevano manovrare, sano venuti giù in diretta
Forse ci hanno ingannati?
Come è possibile e quali spiegazioni si possono dare?
Forse è per questo che non sono più andati sulla Luna, perchè avrebbero avuto anche oggi enormi problemi per il rientro?
Mi piacerebbe avere una conferma.
domenica 18 ottobre 2009
mercoledì 30 settembre 2009
Kahlil Gibran
Kahlil Gibran è un poeta che mi piace in modo particolare.
Libanese, cristiano maronita, è emigrato negli Stati Uniti all'età di 11 anni.
Le sue capacità come poeta e come pittore si sono rivelate molto presto.
Nel 1908, all'età di 25 anni si trasferisce a Parigi e viene accolto dall'Accademie Lucien.
Qui leggerà con particolare attenzione le opere di Voltaire, Rousseau, Blake e Nietsche, opere che ispireranno i suoi futuri scritti.
Oltre alla poesia si dedicherà alla pittura, tanto che le sue opere saranno paragonate ai dipinti di Blake.
Tornato negli stati uniti scriverà numerose opere fra le quali "Il Profeta " è la sua più importante.
Morirà molto giovane per tbc polmonare, all'età di 49 anni.
Volevo qui riportare alcune sue frasi tratte da " Sabbia e Schiuma"
Sempre camminerò su queste spiaggie frà sabbia e schiuma
L'alta marea cancellerà le mie impronte,
ed il vento dissolverà la schiuma.
Ma mare e spiaggia rimarranno sempre.
Solo ieri mi pensavo un frammento tremante
senza ritmo nella sfera della vita
Oggi so che io sono la sfera
e che tutta la vita si muove dentro di me in ritmici frammenti
Mi dicono al loro risveglio "Tu ed il mondo in cui vivi
non site che un granello di sabbia
sulla spiaggia infinita di un mare infinito"
Io sognando rispondo "Io sono il mare infinito,
ed ogni mondo non è che un granello di sabbia sulla mia sfera
Ora vorrei realizzare me stesso. Ma come,
se non diventando un pianeta popolato da vite intelligenti?
Non è questa la meta di ogni uomo?
Noi misuriamo il tempo secondo il movimento di
soli innumerevoli; loro misurano il tempo
con piccoli marchingegni nelle piccole tasche.
Ora ditemi, come potremo mai incontrarci nello stesso luogo ed alla stessa ora?
Lo spazio non è lo spazio fra la terra ed il sole
per chi guarda dalla finestra della Via Lattea.
Come posso perdere la fede nella giustizia della vita
quando i sogni di chi dorme tra le piume non sono più
belli dei sogni di chi dorme per terra?
Ignoro la verità assoluta, ma sono umile di fronte alla mia ignoranza, ed in questo stanno il mio onore e la mia ricompensa.
Tra ciò che un uomo immagina e ciò che un uomo realizza vi è uno spazio che solo il suo desiderio può attraversare.
Alcuni sono come inchiostro,
altri come carta.
E se non fosse per il nero di alcuni di noi,
altri sarebbero muti,
e se non fosse per il bianco di alcuni di noi
altri sarebbero ciechi.
Quando aneli a benedizioni a cui non sai dare un nome,
e quando soffri senza capire perchè
proprio allora stai crescendo con quanto cresce,
e ti stai elevando verso il tuo io piu grande.
La realtà di un altro non è in ciò che ti rivela
ma in ciò che non può rivelarti.
Perciò se vuoi capirlo non ascoltare ciò che dice,
ma ciò che non dice.
Una verità va sempre conosciuta,
solo qualche volta rivelata.
Se tu aprissi veramente gli occhi per vedere,
vedresti la tua immagine in tutte le immagini.
Se tu aprissi veramente le orecchie per sentire,
sentiresti sempre la tua voce in tutte le voci.
Ora giochiamo a nascondino.
Se ti nascondi nel mio cuore non ci saranno
difficoltà a trovarti.
Ma se ti nascondi nel tuo guscio,
sarà per tutti vano cercarti
No non abbiamo vissuto invano.
Non hanno forse alzato torri con le nostre ossa
Ricordatevi che ciò che in voi sembra più fragile e confuso
è in realtà più forte e più deciso.
Non è forse il respiro che vi ha eretto e plasmato lo scheletro?
E non è forse il sogno che avete già dimenticato
che ha costruito la vostra città e tutto cia che di bello in essa stà.
Gli alberi sono poemi che la terra scrive nel cielo.
Noi li abbattiamo per riempirli delle nostre vacuità.
Se desideri scrivere ti occorrono
conoscenza, arte e magia.
Conoscenza della musica delle parole, arte di essere senz'arte, e magia di amare i tuoi lettori.
Le parole sono senza tempo.
Dovresti scriverle e pronunciarle nella consapevolezza della loro eternità.
Tutte le nostre parole non sono che bricile cadute dal banchetto dello spirito.
Il diavolo morì il giorno stesso in cui tu nascesti.
Non occorre quindi che tu attraversi l'inferno per incontrare un angelo.
Libanese, cristiano maronita, è emigrato negli Stati Uniti all'età di 11 anni.
Le sue capacità come poeta e come pittore si sono rivelate molto presto.
Nel 1908, all'età di 25 anni si trasferisce a Parigi e viene accolto dall'Accademie Lucien.
Qui leggerà con particolare attenzione le opere di Voltaire, Rousseau, Blake e Nietsche, opere che ispireranno i suoi futuri scritti.
Oltre alla poesia si dedicherà alla pittura, tanto che le sue opere saranno paragonate ai dipinti di Blake.
Tornato negli stati uniti scriverà numerose opere fra le quali "Il Profeta " è la sua più importante.
Morirà molto giovane per tbc polmonare, all'età di 49 anni.
Volevo qui riportare alcune sue frasi tratte da " Sabbia e Schiuma"
Sempre camminerò su queste spiaggie frà sabbia e schiuma
L'alta marea cancellerà le mie impronte,
ed il vento dissolverà la schiuma.
Ma mare e spiaggia rimarranno sempre.
Solo ieri mi pensavo un frammento tremante
senza ritmo nella sfera della vita
Oggi so che io sono la sfera
e che tutta la vita si muove dentro di me in ritmici frammenti
Mi dicono al loro risveglio "Tu ed il mondo in cui vivi
non site che un granello di sabbia
sulla spiaggia infinita di un mare infinito"
Io sognando rispondo "Io sono il mare infinito,
ed ogni mondo non è che un granello di sabbia sulla mia sfera
Ora vorrei realizzare me stesso. Ma come,
se non diventando un pianeta popolato da vite intelligenti?
Non è questa la meta di ogni uomo?
Noi misuriamo il tempo secondo il movimento di
soli innumerevoli; loro misurano il tempo
con piccoli marchingegni nelle piccole tasche.
Ora ditemi, come potremo mai incontrarci nello stesso luogo ed alla stessa ora?
Lo spazio non è lo spazio fra la terra ed il sole
per chi guarda dalla finestra della Via Lattea.
Come posso perdere la fede nella giustizia della vita
quando i sogni di chi dorme tra le piume non sono più
belli dei sogni di chi dorme per terra?
Ignoro la verità assoluta, ma sono umile di fronte alla mia ignoranza, ed in questo stanno il mio onore e la mia ricompensa.
Tra ciò che un uomo immagina e ciò che un uomo realizza vi è uno spazio che solo il suo desiderio può attraversare.
Alcuni sono come inchiostro,
altri come carta.
E se non fosse per il nero di alcuni di noi,
altri sarebbero muti,
e se non fosse per il bianco di alcuni di noi
altri sarebbero ciechi.
Quando aneli a benedizioni a cui non sai dare un nome,
e quando soffri senza capire perchè
proprio allora stai crescendo con quanto cresce,
e ti stai elevando verso il tuo io piu grande.
La realtà di un altro non è in ciò che ti rivela
ma in ciò che non può rivelarti.
Perciò se vuoi capirlo non ascoltare ciò che dice,
ma ciò che non dice.
Una verità va sempre conosciuta,
solo qualche volta rivelata.
Se tu aprissi veramente gli occhi per vedere,
vedresti la tua immagine in tutte le immagini.
Se tu aprissi veramente le orecchie per sentire,
sentiresti sempre la tua voce in tutte le voci.
Ora giochiamo a nascondino.
Se ti nascondi nel mio cuore non ci saranno
difficoltà a trovarti.
Ma se ti nascondi nel tuo guscio,
sarà per tutti vano cercarti
No non abbiamo vissuto invano.
Non hanno forse alzato torri con le nostre ossa
Ricordatevi che ciò che in voi sembra più fragile e confuso
è in realtà più forte e più deciso.
Non è forse il respiro che vi ha eretto e plasmato lo scheletro?
E non è forse il sogno che avete già dimenticato
che ha costruito la vostra città e tutto cia che di bello in essa stà.
Gli alberi sono poemi che la terra scrive nel cielo.
Noi li abbattiamo per riempirli delle nostre vacuità.
Se desideri scrivere ti occorrono
conoscenza, arte e magia.
Conoscenza della musica delle parole, arte di essere senz'arte, e magia di amare i tuoi lettori.
Le parole sono senza tempo.
Dovresti scriverle e pronunciarle nella consapevolezza della loro eternità.
Tutte le nostre parole non sono che bricile cadute dal banchetto dello spirito.
Il diavolo morì il giorno stesso in cui tu nascesti.
Non occorre quindi che tu attraversi l'inferno per incontrare un angelo.
domenica 27 settembre 2009
Le zeoliti
Scoperta una straordinaria sostanza contro i radicali liberi
Si è recentemente scoperta una straordinaria sostanza contro i radicali liberi.
Non si tratta di una sostanza organica, ma di una sostanza inorganica, e precisamente di polveri vulcaniche, le zeoliti.
Si è visto che le zeoliti, e più precisamente le clinoptioliti hanno una struttura cristallina costituita da due tetraedri di SiO4 ed AIO4 legati mediante ponti di ossigeno che genera ampi spazi liberi.
Infatti le zeoliti si presentano come polveri con granuli della dimensione di millesimi di millimetro.
Ogni granulo presenta migliaia di canali nei quali possono essere accolti cationi e svariate molecole.
Data la struttura, basti pensare che 1 GR di zeolite può coprire una superfice di 100 metri quadri circa..
Le cariche negative delle unità alluminato e silicato sono neutralizzate dalla presenza di cationi quali calcio, magnesio, sodio, ed in alcuni casi ferro.
Questi ioni possono essere facilmente sostituiti da altre sostanze quali metalli pesanti e lo ione ammonio.
L’attività consiste da interazioni di tipo fisico che consentono alla zoolite di legare sostanze tossiche e radicali liberi nel tratto gastrointestinale.
L’influenza sull’intero organismo deriva dall’equilibrio esistente frà questo e l’intestino.
L’alontanamento delle sostanze tossiche e dei radicali liberi dall’intestino è il principale strumento per stabilire l’omeostasi dell’organismo, ossia la sua funzionalità fisiologica.
Ma diversamente da altre sostanze che hanno azione anti radicali liberi, si è visto, ormai da studi su larga scala, che le zooliti prevengono in modo talvolta determinante tutte le malattie del motoneurone, dalla sclerosi multipla alla SLA, e questo in base al fatto che hanno la straordinaria proprietà di rimuovere i metalli pesanti, in particolare il piombo il quale pare indiziato nella genesi di queste patologie.
In fase di malattia avanzata si hanno dei miglioramenti talvolta anche marcati.
Si assume la polvere di zeolite a cucchiaini, generalmente nella dose di 5 GR al giorno meglio al matino.
Si è recentemente scoperta una straordinaria sostanza contro i radicali liberi.
Non si tratta di una sostanza organica, ma di una sostanza inorganica, e precisamente di polveri vulcaniche, le zeoliti.
Si è visto che le zeoliti, e più precisamente le clinoptioliti hanno una struttura cristallina costituita da due tetraedri di SiO4 ed AIO4 legati mediante ponti di ossigeno che genera ampi spazi liberi.
Infatti le zeoliti si presentano come polveri con granuli della dimensione di millesimi di millimetro.
Ogni granulo presenta migliaia di canali nei quali possono essere accolti cationi e svariate molecole.
Data la struttura, basti pensare che 1 GR di zeolite può coprire una superfice di 100 metri quadri circa..
Le cariche negative delle unità alluminato e silicato sono neutralizzate dalla presenza di cationi quali calcio, magnesio, sodio, ed in alcuni casi ferro.
Questi ioni possono essere facilmente sostituiti da altre sostanze quali metalli pesanti e lo ione ammonio.
L’attività consiste da interazioni di tipo fisico che consentono alla zoolite di legare sostanze tossiche e radicali liberi nel tratto gastrointestinale.
L’influenza sull’intero organismo deriva dall’equilibrio esistente frà questo e l’intestino.
L’alontanamento delle sostanze tossiche e dei radicali liberi dall’intestino è il principale strumento per stabilire l’omeostasi dell’organismo, ossia la sua funzionalità fisiologica.
Ma diversamente da altre sostanze che hanno azione anti radicali liberi, si è visto, ormai da studi su larga scala, che le zooliti prevengono in modo talvolta determinante tutte le malattie del motoneurone, dalla sclerosi multipla alla SLA, e questo in base al fatto che hanno la straordinaria proprietà di rimuovere i metalli pesanti, in particolare il piombo il quale pare indiziato nella genesi di queste patologie.
In fase di malattia avanzata si hanno dei miglioramenti talvolta anche marcati.
Si assume la polvere di zeolite a cucchiaini, generalmente nella dose di 5 GR al giorno meglio al matino.
venerdì 25 settembre 2009
IMPORTANZA DEI RADICALI LIBERI NELLE PATOLOGIE
Denham Harman ha avanzato per primo nel 1956 la teoria dei radicali liberi, secondo la quale con il passare degli anni si accumulerebbero e svolgerebbero una potente azione ossidante, dannosa per quasi tutti i costituenti dell'organismo.
Il danno da radicali liberi colpirebbe soprattutto il DNA, ovvero il patrimonio genetico, e i mitocondri, ovvero le strutture indispensabili per la produzione dell'energia.
In condizioni fisiologiche normali vi è uno stato di equilibrio tra la produzione endogena di radicali liberi e la loro neutralizzazione da parte dei meccanismi antiossidanti dell'organismo. Quando invece prevale la produzione di radicali, si viene a determinare un danno che a lungo andare procura una progressiva usura di corpo e mente.
Numerosi studi sperimentali (per esempio quello condotto sul moscerino della frutta) hanno dimostrato una correlazione tra produzione di radicali liberi e durata della vita.
Ed è ormai certo che molte malattie comuni e dovute all'invecchiamento, quali arteriosclerosi, cataratta, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, si associano ad una prevalenza dei sistemi ossidativi su quelli antiossidanti di difesa.
Tra le altre proprietà degli antiossidanti : stimolano il sistema immunitario, fluidificano il sangue, riducono la pressione del sangue, sono antibatterici e anti virali.
Sono molecole (gruppi di atomi legati tra loro) instabili, cioè molecole cui "manca qualcosa", pronte a reagire con altre molecole, in quanto hanno un elettrone disponibile ("spaiato").
Nell'organismo umano i radicali liberi reagiscono con qualsiasi struttura molecolare che incontrano.
I radicali liberi si formano all'interno delle nostre cellule (nei mitocondri), dove l'ossigeno viene utilizzato per produrre energia. Non tutto l'ossigeno viene consumato ma in parte va a formare queste molecole che contengono uno o più atomi di ossigeno.
Se i radicali liberi non vengono inattivati possono aggravare molti processi, tra cui quello della calvizie androgenetica.
E' molto importante proteggersi e combattere i radicali liberi.
Perché?
Perché sono i veri killer delle strutture cellulari e considerati responsabili dell’aterosclerosi, nonché di tutte le malattie degenerative, dell’invecchiamento e, forse, anche del cancro.
Alcune sostanze antiradicali liberi o antiossidanti sono :
ACIDO LIPOICO
AMINOACIDI SOLFORATI (cistina, metionina, cisteina, taurina, acido cisteico). Agiscono contro H2O2
BETACAROTENE o provitamina A (carotenoide)
BIOFLAVONOIDI
CAFFE'
CATALASI è un enzima del corpo umano. Trasforma H2O2 in acqua e ossigeno O2
COENZIMA Q10
E.D.T.A. (acido etile diammino tetracetico)
ECGC
GLUTATIONE
LICOPENE (carotenoide)
LUTEINA (carotenoide)
MELATONINA Agisce come scavenger (spazzino) contro i radicali OH-
METIONINA
MSM
NAC o N-Acetil-Cisteina
PICNOGENOLO
POTASSIO
QUERCITINA (potente antiossidante contenuto per esempio nella mela)
RAME
RESVETRALOLO
SELENIO
THE VERDE
SOD è un enzima del corpo umano. Trasforma lo ione superossido O2- in acqua ossigenata H2O2
VIT. A.
VIT. C
VIT. E
ZEAXANTINA
ZINCO
Molti antiossidanti non sono ancora stati scoperti anche se si è certi dell'esistenza. Quindi è difficile riprodurre tutti gli antiossidanti che sono contenuti ad esempio in un frutto.
Alcuni radicali liberi sono :
• ANIONE SUPEROSSIDO O2-
• IDROSSILE OH-
• OSSIDO NITRICO NO-
• DIOSSIDO DI AZOTO NO2-
• PEROSSIDO LOO-
• OSSIGENO SINGOLETTO O2+
Altri radicali liberi sono O+ e H-.
Il radicale libero prodotto in maggiore quantità è l 'anione superossido 02-. Esso reagisce con il perossido di idrogeno H2O2 e forma il pericoloso e potente radicale ossidrile OH- più potente di O2-.
Agenti che provocano formazione di radicali liberi sono : l'infiammazione, il fumo di sigaretta (molto dannoso, il tabacco è una potente tossina, il sole (le radiazioni ultraviolette in genere), lo stress, elevato consumo di alcool, esposizione ad ambienti inquinati, l'attività fisica intensa, una dieta eccessivamente ricca di proteine e di grassi animali, trattamenti a base di farmaci (soprattutto cortisonici che provocano un abuso di glucosio nelle cellule che non riescono più a smaltirlo).
O2+ si forma per l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti (Sole), provocando non solo danni sulla pelle.
Un eccesso di radicali liberi può rendere incontrollabile una malattia autoimmune.
I radicali liberi entrano in gioco costantemente, quando ad esempio camminiamo.
Nell'attività fisica intensa aumentano di circa 50 volte!
Essi vengono tamponati efficacemente quando si è giovani ma con in tempo l'azione di eliminazione dei radicali liberi si fa meno efficace.
Quando prevale la produzione di radicali si viene a determinare un danno, definito stress ossidativo.
Una delle cause dell'invecchiamento è proprio lo stress ossidativo.
In pratica, un organismo "stressato" non riesce a neutralizzare l’eccessivo livello di radicali liberi endogeni ed è così intossicato da queste sostanze che causano un enorme danno a diversi settori del corpo umano. Così, queste sostanze altamente reattive sono libere di attaccare e danneggiare irreversibilmente le nostre cellule.
Gli effetti? Un’accelerazione del fisiologico processo di invecchiamento e una lista di almeno 50 malattie, che si allunga di giorno in giorno.
Lo stress ossidativo fa impazzire il nostro orologio biologico.
Lo stress ossidativo si può analizzare, permettendo di valutare il reale stato delle nostre difese fisiologiche e di segnalare, in modo precoce, squilibri e tendenze verso gli stati patologici.
Lo stress ossidativo viene favorito da numerosi fattori.
Tra i più comuni : fattori chimici (tutti i farmaci di sintesi chimica, le droghe, il fumo, l'alcool e tutte le sostanze inquinanti), fattori fisici (radiazioni da bassa frequenza, rumore, radiazioni ultraviolette e ionizzanti, campi elettromagnetici, radio frequenze, microonde), fattori biologici (vaccini, parassitosi, malattie infettive), fattori mentali (depressione, attacchi di panico, ansia, stress continuo), fattori nutrizionali (disturbi alimentari, errata alimentazione).
In caso di stress ossidativo si possono osservare precocemente : riduzione della memoria, riduzione della concentrazione, disturbi del sonno, diminuite capacità sessuali, capelli bianchi, calvizie, comparsa di rughe e macchie sulla pelle, diminuzione della massa muscolare ed aumento della massa grassa, riduzione della difesa immunitaria, aumento del rischio cardio vascolare, diminuzione di energia, stress con ansia e depressione.
Con l'analisi dello stress ossidativo si misurano, nel sangue (plasma, eritrociti e linfociti), i livelli di: sostanze antiossidanti che interrompono la catena di reazioni dovute ai radicali liberi; enzimi antiossidanti che distruggono direttamente i radicali liberi; acidi grassi polinsaturi, che sono componenti essenziali per la costruzione delle membrane biologiche e quindi di importanza vitale per la salute cellulare.
I radicali liberi "vivono" in genere una frazione di tempo piccolissima, qualche millesimo di miliardesimo di secondo, giusto il tempo per far danni!
Ciò li rende difficilmente rilevabili con le usuali metodiche.
Qualche anno fa tuttavia il chimico Mauro Carratelli mise a punto un test in grado di valutare il livello ematico di radicali liberi attraverso la misura della capacità ossidante totale delsangue : il d-ROMs test che effettua l'analisi dello stress ossidativo.
Si effettua utilizzando una goccia di sangue capillare prelevandola da un dito o attraverso un prelievo venoso.
Determina la concentrazione a livello plasmatico di radicali liberi. Il D-Roms test quantizza lo stato di ossidazione ematico in termini di U.CARR (unità Carratelli) dal nome dell'inventore del test.
Il valore di 1 U.CARR corrisponde ad una concentrazione di perossido di idrogeno di 0.08 mg%.
I valori del D-Roms test
-Valore di riferimento: 250-300 U.CARR
-Valore di soglia border line : 300-320 U.CARR
-Condizione di lieve stress ossidativo : 320-340 U.CARR
-Condizione di stress ossidativo : 340-400 U.CARR
-Condizione di forte stress ossidativo : 400-500 U.CARR
-Fortissimo stress ossidativo : oltre 500 U.CARR
Valori inferiori a 250 U.CARR si possono riscontrare in pazienti con trattamento cortisonico o antiossidante
Per approfondimenti sullo stress ossidativo www.osservatoriostressossidativo.org
I radicali liberi sono partecipi a malanni vari : arteriosclerosi, infarto, artriti, invecchiamento, etc.
Sono presenti inoltre dove c'è cattiva circolazione del sangue, ridotta attività delle ghiandole surrenali, persistente presenza di batteri e di funghi, infezioni croniche.
In pratica causano anche la mancata riparazione del danno delle cellule invecchiate o malate con nuove cellule.
Tutti gli esseri viventi comprese le piante sono aggredite dalle radiazioni e dai radicali liberi, tutti si difendono dall' aggressione.
Gli appartenenti al mondo animale con gli antiossidanti esogeni (quelli formati all'interno del corpo) e con quelli endogeni (quelli ingeriti con l'alimentazione).
Le piante difendono i cromosomi e i loro DNA con le vitamine e flavonoidi contenuti in frutti, fiori, semi e foglie.
Esiste uno studio approfondito dell'università di Boston sul potere antiossidante dei vari vegetali.
Al primo posto come antiossidante tra gli antiossidanti c'è la frutta nera tipo uva nera e prugne nere, mirtilli, more, fragole.
E' stata stabilita una misura del potere antiossidante dei vegetali, ed è stata definita una unità di misura, cui è stato dato il nome di ORAC (oxigen radical absorbance capacity).
I cibi sono stati suddivisi in tre gruppi, secondo il potere antiossidante :
nel primo gruppo sono inclusi i cibi che apportano 200 unità ORAC per porzione :
• Albicocche 3 = 172 unità
• Melone tre fette = 197 unità
• Cavolfiore cotto una tazza = 400 unità
• Pera 1 = 222 unità
• Pesca 1 = 248 unità
• Banana 1 = 223 unità
• Mela 1 = 301 unità
• Melanzana 1 = 326 unità
• Cetrioli 1 = 36 unità
• Pomidori 1 = 116unità
• Spinaci crudi 1 piatto = 182 unità
• Fagiolini cotti una tazza = 404 unità.
2 Gruppo
Alimenti che apportano 500 unità per porzione :
• Pompelmo rosa 1 = 1188 unità
• Avocado 1 = 571 unità
• Kiwi 1 = 458 unità
• Uvetta nera 1 cucchiaio = 396 unità
• Cipolla 1 = 360unità
• Cavoli di Bruxelles cotti 1 tazza = 1384 unità
• Patata americana 1 = 433 unità
• Peperone 1 = 529 unità
• Susina 1 = 626 unità
• Succo di arancia 1 bicchiere = 1142 unità
• Patata arrosto 1 = 575 unità
• Succo di pompelmo 1 bicchiere = 1274 unità
• Uva nera un grappolino = 569 unità
• Uva bianca 1 grappolo = 357 unità
3 Gruppo
Alimenti più ricchi di antiossidanti (1200 unità per porzione)
• Fragole una tazza = 1170 unità
• Prugne nere 3 = 1454 unità
• Arancia 1 = 983 unità
• Mirtilli 1 tazza = 3480 unità
• Spinaci cotti 1 tazza = 2042 unità
• Succo di uva nera 1 bicchiere = 5216 unità
• More 1 tazza = 1466 unità
• Barbabietola cotta 1 tazza = 1782 unità
• Cavolo verde cotto 1 tazza = 2048 unità
Gli antiossidanti endogeni (quelli prodotti all'interno del nostro corpo) sono:
• Superossidodismutasi
• Glutationoperossidasi
• Glutationotranferasi
• Catalasi
• Melatonina
• Ceruloplasmina
Alcuni elementi contenenti sostanze antiossidanti sono le verdure e la frutta in genere tra cui : rosa canina, frutto di Camu Camu (pianta amazzonica), pomodoro (non ripulire la parte gelatinosa e i semi), ananas, arancia, limone, insalate, germogli, germe di grano, prezzemolo, finocchio, cetriolo, carota, melone, zucca, spinaci, broccoli, mango, papaia, albicocche, mirtillo, fragola, pompelmo, cavolfiore, fiori di zucchina, peperoni, porri, invidia, lattuga, mirtilli, more selvatiche, lamponi, ciliege, prugne, albicocche, meloni, mele, cachi, uva nera, peperoncino rosso piccante, radicchio, cetrioli, piselli, rape, patate, cavoli, asparagi, cipolle, pomodori, mandarini, cedri, pompelmi, ribes, fragole, banane, tuorlo d'uovo, riso e pane integrali, bietole, mango, frattaglie, pesci, molluschi.
Un ottimo alimento per combattere i radicali liberi (per l'alto contenuto di fenoli) è l'olio d'oliva.
Via libera quindi ad una alimentazione ricca di tali nutrienti! Mangiarne! Non stancarsi di assumerne! Vi sorprenderete di quanto bene sarete ripagati.
Essenziale anche l'attività fisica : senza una attività fisica regolare, le difese organiche contro i radicali liberi (compresi gli antiossidanti endogeni naturali come la SOD, glutatione perossidasi e la catalasi), possono indebolirsi troppo al punto tale da non permettere anche agli stessi integratori di agire con piena efficacia.
Da tutto quanto esposto è evidente l'infinita importanza dei radicali liberi e l'importanza di una dieta antiossidante, ricca di frutta e verdura cruda e fresca, povera di grassi saturi e di grassi idrogenati, fonti molto ricche di radicali liberi.
Per mantenersi in forma, ogni persona dovrebbe introdurre una quantità di antiossidanti pari a 5000 unità al giorno.
E' essenziale mangiare il più possibile crudo, la cottura riduce o distrugge il potere antiossidante.
Molti integratori anti radicali liberi purtroppo vengono distrutti dai potenti acidi dello stomaco essendo "nudi" ovvero non inglobati in altre sostanze che si assumono attraverso i cibi (come da uno studio sulla rivista inglese di medicina The Lancet che ha esaminato 170 mila persone sottoponendole a cure a base di antiossidanti assunti con supplementi o quello dell'Istituto Nazionale dei Tumori degli Stati Uniti che ha osservato la reazione che 30 mila volontari hanno avuto in seguito all'assunzione di prodotti antiossidanti).
Il danno da radicali liberi colpirebbe soprattutto il DNA, ovvero il patrimonio genetico, e i mitocondri, ovvero le strutture indispensabili per la produzione dell'energia.
In condizioni fisiologiche normali vi è uno stato di equilibrio tra la produzione endogena di radicali liberi e la loro neutralizzazione da parte dei meccanismi antiossidanti dell'organismo. Quando invece prevale la produzione di radicali, si viene a determinare un danno che a lungo andare procura una progressiva usura di corpo e mente.
Numerosi studi sperimentali (per esempio quello condotto sul moscerino della frutta) hanno dimostrato una correlazione tra produzione di radicali liberi e durata della vita.
Ed è ormai certo che molte malattie comuni e dovute all'invecchiamento, quali arteriosclerosi, cataratta, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, si associano ad una prevalenza dei sistemi ossidativi su quelli antiossidanti di difesa.
Tra le altre proprietà degli antiossidanti : stimolano il sistema immunitario, fluidificano il sangue, riducono la pressione del sangue, sono antibatterici e anti virali.
Sono molecole (gruppi di atomi legati tra loro) instabili, cioè molecole cui "manca qualcosa", pronte a reagire con altre molecole, in quanto hanno un elettrone disponibile ("spaiato").
Nell'organismo umano i radicali liberi reagiscono con qualsiasi struttura molecolare che incontrano.
I radicali liberi si formano all'interno delle nostre cellule (nei mitocondri), dove l'ossigeno viene utilizzato per produrre energia. Non tutto l'ossigeno viene consumato ma in parte va a formare queste molecole che contengono uno o più atomi di ossigeno.
Se i radicali liberi non vengono inattivati possono aggravare molti processi, tra cui quello della calvizie androgenetica.
E' molto importante proteggersi e combattere i radicali liberi.
Perché?
Perché sono i veri killer delle strutture cellulari e considerati responsabili dell’aterosclerosi, nonché di tutte le malattie degenerative, dell’invecchiamento e, forse, anche del cancro.
Alcune sostanze antiradicali liberi o antiossidanti sono :
ACIDO LIPOICO
AMINOACIDI SOLFORATI (cistina, metionina, cisteina, taurina, acido cisteico). Agiscono contro H2O2
BETACAROTENE o provitamina A (carotenoide)
BIOFLAVONOIDI
CAFFE'
CATALASI è un enzima del corpo umano. Trasforma H2O2 in acqua e ossigeno O2
COENZIMA Q10
E.D.T.A. (acido etile diammino tetracetico)
ECGC
GLUTATIONE
LICOPENE (carotenoide)
LUTEINA (carotenoide)
MELATONINA Agisce come scavenger (spazzino) contro i radicali OH-
METIONINA
MSM
NAC o N-Acetil-Cisteina
PICNOGENOLO
POTASSIO
QUERCITINA (potente antiossidante contenuto per esempio nella mela)
RAME
RESVETRALOLO
SELENIO
THE VERDE
SOD è un enzima del corpo umano. Trasforma lo ione superossido O2- in acqua ossigenata H2O2
VIT. A.
VIT. C
VIT. E
ZEAXANTINA
ZINCO
Molti antiossidanti non sono ancora stati scoperti anche se si è certi dell'esistenza. Quindi è difficile riprodurre tutti gli antiossidanti che sono contenuti ad esempio in un frutto.
Alcuni radicali liberi sono :
• ANIONE SUPEROSSIDO O2-
• IDROSSILE OH-
• OSSIDO NITRICO NO-
• DIOSSIDO DI AZOTO NO2-
• PEROSSIDO LOO-
• OSSIGENO SINGOLETTO O2+
Altri radicali liberi sono O+ e H-.
Il radicale libero prodotto in maggiore quantità è l 'anione superossido 02-. Esso reagisce con il perossido di idrogeno H2O2 e forma il pericoloso e potente radicale ossidrile OH- più potente di O2-.
Agenti che provocano formazione di radicali liberi sono : l'infiammazione, il fumo di sigaretta (molto dannoso, il tabacco è una potente tossina, il sole (le radiazioni ultraviolette in genere), lo stress, elevato consumo di alcool, esposizione ad ambienti inquinati, l'attività fisica intensa, una dieta eccessivamente ricca di proteine e di grassi animali, trattamenti a base di farmaci (soprattutto cortisonici che provocano un abuso di glucosio nelle cellule che non riescono più a smaltirlo).
O2+ si forma per l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti (Sole), provocando non solo danni sulla pelle.
Un eccesso di radicali liberi può rendere incontrollabile una malattia autoimmune.
I radicali liberi entrano in gioco costantemente, quando ad esempio camminiamo.
Nell'attività fisica intensa aumentano di circa 50 volte!
Essi vengono tamponati efficacemente quando si è giovani ma con in tempo l'azione di eliminazione dei radicali liberi si fa meno efficace.
Quando prevale la produzione di radicali si viene a determinare un danno, definito stress ossidativo.
Una delle cause dell'invecchiamento è proprio lo stress ossidativo.
In pratica, un organismo "stressato" non riesce a neutralizzare l’eccessivo livello di radicali liberi endogeni ed è così intossicato da queste sostanze che causano un enorme danno a diversi settori del corpo umano. Così, queste sostanze altamente reattive sono libere di attaccare e danneggiare irreversibilmente le nostre cellule.
Gli effetti? Un’accelerazione del fisiologico processo di invecchiamento e una lista di almeno 50 malattie, che si allunga di giorno in giorno.
Lo stress ossidativo fa impazzire il nostro orologio biologico.
Lo stress ossidativo si può analizzare, permettendo di valutare il reale stato delle nostre difese fisiologiche e di segnalare, in modo precoce, squilibri e tendenze verso gli stati patologici.
Lo stress ossidativo viene favorito da numerosi fattori.
Tra i più comuni : fattori chimici (tutti i farmaci di sintesi chimica, le droghe, il fumo, l'alcool e tutte le sostanze inquinanti), fattori fisici (radiazioni da bassa frequenza, rumore, radiazioni ultraviolette e ionizzanti, campi elettromagnetici, radio frequenze, microonde), fattori biologici (vaccini, parassitosi, malattie infettive), fattori mentali (depressione, attacchi di panico, ansia, stress continuo), fattori nutrizionali (disturbi alimentari, errata alimentazione).
In caso di stress ossidativo si possono osservare precocemente : riduzione della memoria, riduzione della concentrazione, disturbi del sonno, diminuite capacità sessuali, capelli bianchi, calvizie, comparsa di rughe e macchie sulla pelle, diminuzione della massa muscolare ed aumento della massa grassa, riduzione della difesa immunitaria, aumento del rischio cardio vascolare, diminuzione di energia, stress con ansia e depressione.
Con l'analisi dello stress ossidativo si misurano, nel sangue (plasma, eritrociti e linfociti), i livelli di: sostanze antiossidanti che interrompono la catena di reazioni dovute ai radicali liberi; enzimi antiossidanti che distruggono direttamente i radicali liberi; acidi grassi polinsaturi, che sono componenti essenziali per la costruzione delle membrane biologiche e quindi di importanza vitale per la salute cellulare.
I radicali liberi "vivono" in genere una frazione di tempo piccolissima, qualche millesimo di miliardesimo di secondo, giusto il tempo per far danni!
Ciò li rende difficilmente rilevabili con le usuali metodiche.
Qualche anno fa tuttavia il chimico Mauro Carratelli mise a punto un test in grado di valutare il livello ematico di radicali liberi attraverso la misura della capacità ossidante totale delsangue : il d-ROMs test che effettua l'analisi dello stress ossidativo.
Si effettua utilizzando una goccia di sangue capillare prelevandola da un dito o attraverso un prelievo venoso.
Determina la concentrazione a livello plasmatico di radicali liberi. Il D-Roms test quantizza lo stato di ossidazione ematico in termini di U.CARR (unità Carratelli) dal nome dell'inventore del test.
Il valore di 1 U.CARR corrisponde ad una concentrazione di perossido di idrogeno di 0.08 mg%.
I valori del D-Roms test
-Valore di riferimento: 250-300 U.CARR
-Valore di soglia border line : 300-320 U.CARR
-Condizione di lieve stress ossidativo : 320-340 U.CARR
-Condizione di stress ossidativo : 340-400 U.CARR
-Condizione di forte stress ossidativo : 400-500 U.CARR
-Fortissimo stress ossidativo : oltre 500 U.CARR
Valori inferiori a 250 U.CARR si possono riscontrare in pazienti con trattamento cortisonico o antiossidante
Per approfondimenti sullo stress ossidativo www.osservatoriostressossidativo.org
I radicali liberi sono partecipi a malanni vari : arteriosclerosi, infarto, artriti, invecchiamento, etc.
Sono presenti inoltre dove c'è cattiva circolazione del sangue, ridotta attività delle ghiandole surrenali, persistente presenza di batteri e di funghi, infezioni croniche.
In pratica causano anche la mancata riparazione del danno delle cellule invecchiate o malate con nuove cellule.
Tutti gli esseri viventi comprese le piante sono aggredite dalle radiazioni e dai radicali liberi, tutti si difendono dall' aggressione.
Gli appartenenti al mondo animale con gli antiossidanti esogeni (quelli formati all'interno del corpo) e con quelli endogeni (quelli ingeriti con l'alimentazione).
Le piante difendono i cromosomi e i loro DNA con le vitamine e flavonoidi contenuti in frutti, fiori, semi e foglie.
Esiste uno studio approfondito dell'università di Boston sul potere antiossidante dei vari vegetali.
Al primo posto come antiossidante tra gli antiossidanti c'è la frutta nera tipo uva nera e prugne nere, mirtilli, more, fragole.
E' stata stabilita una misura del potere antiossidante dei vegetali, ed è stata definita una unità di misura, cui è stato dato il nome di ORAC (oxigen radical absorbance capacity).
I cibi sono stati suddivisi in tre gruppi, secondo il potere antiossidante :
nel primo gruppo sono inclusi i cibi che apportano 200 unità ORAC per porzione :
• Albicocche 3 = 172 unità
• Melone tre fette = 197 unità
• Cavolfiore cotto una tazza = 400 unità
• Pera 1 = 222 unità
• Pesca 1 = 248 unità
• Banana 1 = 223 unità
• Mela 1 = 301 unità
• Melanzana 1 = 326 unità
• Cetrioli 1 = 36 unità
• Pomidori 1 = 116unità
• Spinaci crudi 1 piatto = 182 unità
• Fagiolini cotti una tazza = 404 unità.
2 Gruppo
Alimenti che apportano 500 unità per porzione :
• Pompelmo rosa 1 = 1188 unità
• Avocado 1 = 571 unità
• Kiwi 1 = 458 unità
• Uvetta nera 1 cucchiaio = 396 unità
• Cipolla 1 = 360unità
• Cavoli di Bruxelles cotti 1 tazza = 1384 unità
• Patata americana 1 = 433 unità
• Peperone 1 = 529 unità
• Susina 1 = 626 unità
• Succo di arancia 1 bicchiere = 1142 unità
• Patata arrosto 1 = 575 unità
• Succo di pompelmo 1 bicchiere = 1274 unità
• Uva nera un grappolino = 569 unità
• Uva bianca 1 grappolo = 357 unità
3 Gruppo
Alimenti più ricchi di antiossidanti (1200 unità per porzione)
• Fragole una tazza = 1170 unità
• Prugne nere 3 = 1454 unità
• Arancia 1 = 983 unità
• Mirtilli 1 tazza = 3480 unità
• Spinaci cotti 1 tazza = 2042 unità
• Succo di uva nera 1 bicchiere = 5216 unità
• More 1 tazza = 1466 unità
• Barbabietola cotta 1 tazza = 1782 unità
• Cavolo verde cotto 1 tazza = 2048 unità
Gli antiossidanti endogeni (quelli prodotti all'interno del nostro corpo) sono:
• Superossidodismutasi
• Glutationoperossidasi
• Glutationotranferasi
• Catalasi
• Melatonina
• Ceruloplasmina
Alcuni elementi contenenti sostanze antiossidanti sono le verdure e la frutta in genere tra cui : rosa canina, frutto di Camu Camu (pianta amazzonica), pomodoro (non ripulire la parte gelatinosa e i semi), ananas, arancia, limone, insalate, germogli, germe di grano, prezzemolo, finocchio, cetriolo, carota, melone, zucca, spinaci, broccoli, mango, papaia, albicocche, mirtillo, fragola, pompelmo, cavolfiore, fiori di zucchina, peperoni, porri, invidia, lattuga, mirtilli, more selvatiche, lamponi, ciliege, prugne, albicocche, meloni, mele, cachi, uva nera, peperoncino rosso piccante, radicchio, cetrioli, piselli, rape, patate, cavoli, asparagi, cipolle, pomodori, mandarini, cedri, pompelmi, ribes, fragole, banane, tuorlo d'uovo, riso e pane integrali, bietole, mango, frattaglie, pesci, molluschi.
Un ottimo alimento per combattere i radicali liberi (per l'alto contenuto di fenoli) è l'olio d'oliva.
Via libera quindi ad una alimentazione ricca di tali nutrienti! Mangiarne! Non stancarsi di assumerne! Vi sorprenderete di quanto bene sarete ripagati.
Essenziale anche l'attività fisica : senza una attività fisica regolare, le difese organiche contro i radicali liberi (compresi gli antiossidanti endogeni naturali come la SOD, glutatione perossidasi e la catalasi), possono indebolirsi troppo al punto tale da non permettere anche agli stessi integratori di agire con piena efficacia.
Da tutto quanto esposto è evidente l'infinita importanza dei radicali liberi e l'importanza di una dieta antiossidante, ricca di frutta e verdura cruda e fresca, povera di grassi saturi e di grassi idrogenati, fonti molto ricche di radicali liberi.
Per mantenersi in forma, ogni persona dovrebbe introdurre una quantità di antiossidanti pari a 5000 unità al giorno.
E' essenziale mangiare il più possibile crudo, la cottura riduce o distrugge il potere antiossidante.
Molti integratori anti radicali liberi purtroppo vengono distrutti dai potenti acidi dello stomaco essendo "nudi" ovvero non inglobati in altre sostanze che si assumono attraverso i cibi (come da uno studio sulla rivista inglese di medicina The Lancet che ha esaminato 170 mila persone sottoponendole a cure a base di antiossidanti assunti con supplementi o quello dell'Istituto Nazionale dei Tumori degli Stati Uniti che ha osservato la reazione che 30 mila volontari hanno avuto in seguito all'assunzione di prodotti antiossidanti).
lunedì 21 settembre 2009
Critica ad Einstein
Come si possono interpretare queste critiche alla teoria della pseudo relatività di Einstein mosse da Marco Todeschini, il quale nella sua teoria postula una densità minima dello spazio pari a 9x10 elevato alla ventesima potenza inferiore a quella dell'acqua??
I due punti cruciali:
21. Le equazioni della dilatazione del tempo, della contrazione dello spazio trasversale, della diminuzione della forza trasversale, di quella dell’accelerazione trasversale e della dilatazione della massa trasversale, che risultano formalmente identiche sia nella mia teoria che in quella di Einstein, ci dicono che gli esperimenti effettuati che confermano tali equazioni, non possono essere presi come “prove cruciali” della pseudo-relatività, perché esse sono state dedotte da me con la relatività di Cartesio. Per le altre componenti disposte in senso perpendicolare a quelle ora citate, è da porre in evidenza che quelle espresse dalle equazioni di Einstein non hanno trovato mai alcuna conferma sperimentale, ed inoltre se composte con le omonime grandezze disposte in senso perpendicolare, non danno per risultante la lunghezza dell’ipotenusa del triangolo rettangolo di cui esse costituiscono i lati, come vuole il teorema di Pitagora, e quindi la pseudo-relatività einsteniana è in netto contrasto con la relatività di Cartesio, la geometria euclidea e tutti gli altri rami della matematica, mentre invece tutte le grandezze longitudinali e trasversali da me trovate, danno per risultante la lunghezza dell’ipotenusa, in armonia col teorema di Pitagora, ed inoltre hanno ricevuto conferme sperimentali, le quali perciò possono veramente ritenersi le “prove cruciali” della mia fluidodinamica universale.
23. La pseudo-relatività einsteniana non fornisce alcuna spiegazione della causa fisica che produce il diminuire delle accelerazioni di un corpo in moto, postula solamente che ciò è dovuto al contrarsi degli spazi ed al dilatarsi dei tempi, computati dal sistema di osservazione rispetto a quello dove avviene il fenomeno. Le accelerazioni predette sarebbero quindi tante quanti sono gli infiniti sistemi di osservazione diversamente mossi, mentre tale diminuzione di accelerazione, dipende solamente dalla velocità relativa tra il fluido ambiente ed il corpo, come dimostrato dalla sperimentazione e dal fatto che le contrazioni degli spazi e le dilatazioni dei tempi, sono state da me ottenute proprio con la concezione fluidodinamica del fenomeno considerato. La pseudo-relatività einsteniana giunge a far variare le leggi del moto dei corpi a secondo della velocità che essi assumono rispetto al sistema di riferimento, ma ciò è in netto contrasto con la dichiarata finalità del suo autore, che era quella che la sua teoria potesse invece rendere invarianti le leggi dei fenomeni da qualsiasi sistema di riferimento. In realtà le leggi del moto dei corpi dipendono solamente dalla loro velocità rispetto allo spazio fluido in cui sono immersi e sono ad immediato contatto. Tali leggi restano invarianti rispetto a qualsiasi altro sistema di riferimento comunque mosso in base alla relatività classica di Cartesio, la quale è pertanto l’unica che raggiunge tale invarianza, ed è la sola che si verifica nel Creato.
I due punti cruciali:
21. Le equazioni della dilatazione del tempo, della contrazione dello spazio trasversale, della diminuzione della forza trasversale, di quella dell’accelerazione trasversale e della dilatazione della massa trasversale, che risultano formalmente identiche sia nella mia teoria che in quella di Einstein, ci dicono che gli esperimenti effettuati che confermano tali equazioni, non possono essere presi come “prove cruciali” della pseudo-relatività, perché esse sono state dedotte da me con la relatività di Cartesio. Per le altre componenti disposte in senso perpendicolare a quelle ora citate, è da porre in evidenza che quelle espresse dalle equazioni di Einstein non hanno trovato mai alcuna conferma sperimentale, ed inoltre se composte con le omonime grandezze disposte in senso perpendicolare, non danno per risultante la lunghezza dell’ipotenusa del triangolo rettangolo di cui esse costituiscono i lati, come vuole il teorema di Pitagora, e quindi la pseudo-relatività einsteniana è in netto contrasto con la relatività di Cartesio, la geometria euclidea e tutti gli altri rami della matematica, mentre invece tutte le grandezze longitudinali e trasversali da me trovate, danno per risultante la lunghezza dell’ipotenusa, in armonia col teorema di Pitagora, ed inoltre hanno ricevuto conferme sperimentali, le quali perciò possono veramente ritenersi le “prove cruciali” della mia fluidodinamica universale.
23. La pseudo-relatività einsteniana non fornisce alcuna spiegazione della causa fisica che produce il diminuire delle accelerazioni di un corpo in moto, postula solamente che ciò è dovuto al contrarsi degli spazi ed al dilatarsi dei tempi, computati dal sistema di osservazione rispetto a quello dove avviene il fenomeno. Le accelerazioni predette sarebbero quindi tante quanti sono gli infiniti sistemi di osservazione diversamente mossi, mentre tale diminuzione di accelerazione, dipende solamente dalla velocità relativa tra il fluido ambiente ed il corpo, come dimostrato dalla sperimentazione e dal fatto che le contrazioni degli spazi e le dilatazioni dei tempi, sono state da me ottenute proprio con la concezione fluidodinamica del fenomeno considerato. La pseudo-relatività einsteniana giunge a far variare le leggi del moto dei corpi a secondo della velocità che essi assumono rispetto al sistema di riferimento, ma ciò è in netto contrasto con la dichiarata finalità del suo autore, che era quella che la sua teoria potesse invece rendere invarianti le leggi dei fenomeni da qualsiasi sistema di riferimento. In realtà le leggi del moto dei corpi dipendono solamente dalla loro velocità rispetto allo spazio fluido in cui sono immersi e sono ad immediato contatto. Tali leggi restano invarianti rispetto a qualsiasi altro sistema di riferimento comunque mosso in base alla relatività classica di Cartesio, la quale è pertanto l’unica che raggiunge tale invarianza, ed è la sola che si verifica nel Creato.
sabato 19 settembre 2009
Un sogno di mezza estate
Sincronicità o corpo astrale o incredibile coincidenza.
Nel 1980 poco prima di sposarmi ospitai la mia fidanzata (ora mia moglie) in una casa vicina, quella di mio fratello, poichè aveva una bella camera al piano semiinterrato.
La camera si raggiungeva con una scala a chiocciola di legno.
Mentre la mia fidanzata si trovava da mio fratello, alle sette del mattino mi svegliai, guardai l'ora e poi mi riaddormentai.
Feci un sogno bello nitido, che scendevo la breve discesa che portava alla casa di mio fratello, bussavo alla porta e veniva mia cognata ad aprirmi.
Dopo di che scendevo la scala a chiocciola, entravo nella camera della mia fidanzata e la toccavo sdulla spalla ma in quel momento mi svegliai.
La mattina stessa la mia fidanzata mi riferì che poco dopo le sette del mattino si era svegliata ed era andata in bagno.
Tornata a letto sentì bussare alla porta.
Sentì mia cognata che mi parlava ed io che chiedevo "posso scendere da Anna".
Al che si chiese : cosa gli è saltanto in mente di venirmi a trovare così presto.
E poi ha disturbato sua cognata che generalmente la domenica dorme fino alle undici del mattino.
Poi sentì distintamente i miei passsi che scendevano la scala a chiocciola e disse fra se:
Mi giro e faccio finta di dormire, così gli faccio uno scherzo.
Si girò verso il muro, mi sentì distintamente entrare in camera, sentì che la mia mano gli batteva la spalla: si giro con un sorriso, non c'era nessuno
Nel 1980 poco prima di sposarmi ospitai la mia fidanzata (ora mia moglie) in una casa vicina, quella di mio fratello, poichè aveva una bella camera al piano semiinterrato.
La camera si raggiungeva con una scala a chiocciola di legno.
Mentre la mia fidanzata si trovava da mio fratello, alle sette del mattino mi svegliai, guardai l'ora e poi mi riaddormentai.
Feci un sogno bello nitido, che scendevo la breve discesa che portava alla casa di mio fratello, bussavo alla porta e veniva mia cognata ad aprirmi.
Dopo di che scendevo la scala a chiocciola, entravo nella camera della mia fidanzata e la toccavo sdulla spalla ma in quel momento mi svegliai.
La mattina stessa la mia fidanzata mi riferì che poco dopo le sette del mattino si era svegliata ed era andata in bagno.
Tornata a letto sentì bussare alla porta.
Sentì mia cognata che mi parlava ed io che chiedevo "posso scendere da Anna".
Al che si chiese : cosa gli è saltanto in mente di venirmi a trovare così presto.
E poi ha disturbato sua cognata che generalmente la domenica dorme fino alle undici del mattino.
Poi sentì distintamente i miei passsi che scendevano la scala a chiocciola e disse fra se:
Mi giro e faccio finta di dormire, così gli faccio uno scherzo.
Si girò verso il muro, mi sentì distintamente entrare in camera, sentì che la mia mano gli batteva la spalla: si giro con un sorriso, non c'era nessuno
venerdì 18 settembre 2009
Un momento che mi sfogo dopo l'ennesima strage in Afganistan, dopo che Bush ha giustificato la guerra in Irak facendo crollare le torri gemelle ed attribuendone la colpa a Bin Laden ed al terrorismo islamico, dopo che si è letteralmente inventato Al Queida (nei paesi arabi non sanno neppure cosa sia), dopo che hanno fomentato loro (gli USA) il terrorismo, ora non si capisce come 80.000 soldati di 62 nazioni, non riescano a sconfiggere le tribù afgane che si costriscono le armi da sole.
Da dove saltano fuori tutte queste armi ed esplosivi?
Certo dietro c'è il Pakistan con i suoi servizi segreti che propendono palesemente in fafore degli insorti afgani, certo ci può essere l'Iran o altri paesi islamici.
La situazione è sicuramente molto complessa, ma con la guerra non si fa altro che fomentare veramente il terrorismo.
Qualcuno mi saprebbe spiegare perchè dall'inizio della guerra la produzione di oppio e di morfina si è triplicata?
Perchè addirittura sono nate delle fabbriche per distillare la morfina, fabbriche che necessitano di sostanze che possono essere importate solo dall'occidente?
Io sinceramente ho una visione abbastanza confusa di quello che stà succedendo, ma di una cosa sono certo e cioè che la guerra è inutile e dannosa
Se vogliamo evocare e far nascere il terrorismo questa guerra è il miglior sistema per raggiungere l'obiettivo.
C'è da dire che gli USA sono molto bravi a farci credere pan per formaggio ed a girare le carte in tavola.
La cosa grave è che noi ci adeguiamo alle loro stupidità
Da dove saltano fuori tutte queste armi ed esplosivi?
Certo dietro c'è il Pakistan con i suoi servizi segreti che propendono palesemente in fafore degli insorti afgani, certo ci può essere l'Iran o altri paesi islamici.
La situazione è sicuramente molto complessa, ma con la guerra non si fa altro che fomentare veramente il terrorismo.
Qualcuno mi saprebbe spiegare perchè dall'inizio della guerra la produzione di oppio e di morfina si è triplicata?
Perchè addirittura sono nate delle fabbriche per distillare la morfina, fabbriche che necessitano di sostanze che possono essere importate solo dall'occidente?
Io sinceramente ho una visione abbastanza confusa di quello che stà succedendo, ma di una cosa sono certo e cioè che la guerra è inutile e dannosa
Se vogliamo evocare e far nascere il terrorismo questa guerra è il miglior sistema per raggiungere l'obiettivo.
C'è da dire che gli USA sono molto bravi a farci credere pan per formaggio ed a girare le carte in tavola.
La cosa grave è che noi ci adeguiamo alle loro stupidità
giovedì 17 settembre 2009
CENTRALI NUCLEARI AL TORIO
Ripropongo in scienze ciò che ha già esposto in Politica relativamente alle centrali nucleari al Torio.
Finora non ancora conosciute hanno una resa 200 volte superiore delle Centrali Tradizionali ad Uranio.
Inoltre non c'è pericolo che esplodano o che succedano incidenti con fughe radioattive.
Ecco quanto esposto, anche se mancheranno alcune parti in cui ha parlato giorgiocangi, l'argomento risulterà comunque interessante.
Centrali Nucleari al TORIO
In una recente intervista il premio Nobel per la Fisica Carlo RUBBIA ha ipotizzato l’utilizzo di centrali nucleari che utilizzano come combustibile non l’URANIO 232 ma il TORIO.
Tali centrali , oltre ad essere meno costose, in quanto non utilizzano un combustibile come l’uranio, destinato ad esaurirsi in pochi decenni come il petrolio, si provvederebbero di un elemento di cui la nostra Madre Terra è notevolmente ricco come il TORIO.
Il nostro Nobel per la Fisica afferma che una centrale nucleare, che utilizza come combustibile il TORIO, produce, a parità di combustibile, duecentocinquanta volte l’energia prodotta da una centrale nucleare ordinaria, quindi con un notevole risparmio sul prezzo del carburante.
Inoltre una centrale nucleare al TORIO non ha bisogno dei sistemi di sicurezza, che sono necessari per una centrale nucleare ordinaria.
Infatti, mentre in una centrale che utilizza l’uranio come combustibile, la cui energia viene prodotta grazie alla fissione del combustibile, che è un processo che tende ad essere esplosivo e deve essere controllato per evitare incidenti, come quello di Three Miles Island o Chernobyl, nel caso del TORIO il processo deve essere continuamente stimolato, inviando neutroni nel materiale e rendendo, quindi, impossibile che la reazione sfugga al controllo e che vi sia una esplosione con uscita di materiale radioattivo nell’atmosfera.
Il funzionamento di una centrale nucleare al TORIO può essere descritto nel seguente modo:
“Un acceleratore di particelle attiva un flusso di protoni che colpiscono un certo quantitativo di Piombo, attivando una reazione nucleare che libera neutroni.
I neutroni colpiscono il combustibile nucleare, che contiene il TORIO, trasformandolo in uranio-233, che si scinde in nuclei più leggeri, producendo energia e quindi calore. Uno scambiatore di calore, immerso in un liquido refrigerante, alimenta una turbina a vapore che genera energia elettrica.”
I vantaggi dell’utilizzo di una centrale nucleare al TORIO sono molteplici e si possono enumerare nel seguente modo:
• -La reazione viene innescata da un flusso di protoni e può essere interrotta nel momento in cui si dovesse avvertire un qualsiasi pericolo, bloccando cosí la reazione nucleare;
• -Usando il TORIO, con lo stesso quantitativo di carburante nucleare si avrebbe il vantaggio di produrre una energia di 200 volte superiore rispetto a quella dell’uranio;
• -Inoltre il TORIO è molto più abbondante dell’uranio, quindi il costo sarebbe di gran lunga inferiore;
• -La fertilizzazione del carburante al TORIO produrrebbe scorie radioattive inferiori a quelle prodotte dall’uranio e con un tempo di decadimento notevolmente inferiore rispetto a quello delle normali centrali nucleari a fissione, che utilizzano uranio arricchito;
• -In un reattore al TORIO anche le scorie generate dalla fissione dell’uranio possono essere utilizzate per produrre energia, quindi smaltite all’interno dello stesso;
Per tutti questi motivi una centrale nucleare al TORIO non avrebbe bisogno degli stessi sistemi di sicurezza di una centrale nucleare all’uranio. Occuperebbe meno spazio e costerebbe notevolmente di meno, non dovendo utilizzare luoghi preposti per lo stoccaggio di materiale fissile, od essere costretti ad utilizzare, come con l’uranio, siti in cui lo scarto della reazione ha un tempo di decadimento dell’ordine di poche centinaia di anni.
Lo stesso Carlo Rubbia stima che per la realizzazione di un reattore al TORIO ci vorrebbero da cinque a dieci anni con un investimento di circa Cinquecento milioni di €.contro i 5 miliardi delle centrali tradizionali
http://www.youtube.com/watch?v=8xrqu4GeU1c
Ho un mio paziente che ha scritto molte volte a Silvio Berlusconi; sono diventati amici, si danno del tu per lettera.
Ha pensato di utilizzarlo perché gli esponga i vantaggi delle centrali nucleari al Torio
Questa mattina così io ho scritto a suo nome e lui ha firmato
ONOREVOLE Dott. CAV SILVIO BERLUSCONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
VILLA S. MARTINO ARCORE (MILANO)
PALAZZO GRAZIOLI (ROMA)
Avendo sentito su internet il Prof. Rubbia, mi permetto suggerirti per le centrali nucleari l’uso del TORIO, metallo scarsamente radioattivo, ma estremamente abbondante nella crosta terrestre, e pure facilmente recepibile, al posto dell’ URANIO.
Dal momento che l’Italia non ha in progetto di farsi la bomba atomica, mi sembra un idea molto conveniente.
Infatti il TORIO ha una resa effettiva 200 volte superiore a quella dell’URANIO, ma soprattutto le scorie radioattive sono molto meno pericolose e si possono eliminare con molta più facilità.
Ti riporto per curiosità il sito in cui parla Carlo Rubbia:
http://www.youtube.com/watch?v=8xrqu4GeU1c
Cordialmente Adolfo Vinco
Selva di Progno 18/06/2009
Grazie giorgiocangi, ma io penso che a questo punto dovremmo cambiare pagina.
Bisogna fare un atto di coraggio e svincolarsi anche dai rapporti con la Francia.
I reattori al Torio sono abbastanza semplici, c'è uno schema completo su Forum Focus, inoltre un reattore è stato già sperimentato, un reattore piuttosto piccolo ma piu che sufficente.
Non possiamo piu addossarci delle scorie nucleari che inquinano per decine di miliaia di anni.
E' ora di cambiare pagina, di dare una svolta radicale, e penso di avere le conoscenze per giungere al ministro Scaiola, al ministro Maroni, a Bossi e ad altri.
Se pure tu hai qualcosa di veramente innovativo sarebbe utile saperlo e farlo presente ai nostri governanti.
Penso che tu conosca già la mia i-mail : smclaudio@libero.it
Il numero telefonico perchè mi piacerebbe anche sentirti per telefono (verso l'ora di pranzo o di cena) 045 7810703
Il mio indirizzo Sauro Claudio- Via G.Verdi 4- 37030 Badia Calavena (VR)
Io credo che se il governo attuale ci si mette, con buoni tecnici ed ingegneri, possa realizzare un reattore al Torio prima che finisca l'attuale legislatura.
Sarebbe uno smacco enorme per l'opposizione, avere una centrale nucleare anche se piccola ma funzionante e non inquinante per giunta.
Ed i Verdi con il Torio come combustibile non potrebbero dire niente.
E' ora di darci una mossa, e penso che anche il tuo contributo, come fisico di fama, sarebbe molto utile.
Oltretutto il grosso delle centrali ad uranio dovrebbero farle lungo un grande fiume che non vafa in secca, e cioè il Po, che è l'unico fiume in Italia che ha queste caratteristiche.
Venti centrali nella Pianura Padana, in uno spazio tanto ristretto e con rischi di inquinamento delle acque del Po.
E' un riscio da non sottovalutare.
Voglio farlo presente ai politici della Lega, ne conosco parecchi, compreso il sindaco di Verona.
Oltretutto mi stupisce che un argomento tanto importante sia così poco commentato dai Forumisti.
Io lancio una bomba atomica e loro continuano a parlare delle veline di Berlusconi e di altri argomenti politici di minor rilevanza.
Ma si rendono conto dell'importanza dell'argomento????????????
Che le centrali tradizionali ad uranio occorrerebbero 15 anni per costruirle e magari nelle prossime legislature sarebbero abbandonate perchè vince l'opposizione (anche se lo ritengo improbabile).
Comunque 15 o addirittura 20 anni sono troppi, il Governo attuale deve sbrigarsi, e la soluzione del Torio potrebbe risolvere molti problemi.
Io voglio fare una battaglia perchè si realizzino queste centrali innovative, oltretutto l'Italia sarebbe la prima, il modello per molte altre nazioni.
Ti assicuro che non mi fermerò mai.
Ciao.
Grazie giorgiocangi, aspetto con ansia che tu mi spedisca le tue idee per uscire dalla crisi.
Nel frattempo ho raccolto qualche altra notizia sul nucleare al Torio
http://www.focus.it/Tecnologia/energia/multimedia/Il_nucleare_pulito_30082008_1451_265.aspx
Intervista a Carlo Rubbia:
Ma non si parla ormai di "nucleare sicuro"? Quale è la sua opinione in proposito?
"Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo".
In che cosa consiste?
"Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile".
Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo?
"[b]E' già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala[/b]. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia".
http://www.onegreentech.it/24/09/2008/nucleare-pulito-e-senza-rischi-grazie-al-torio/
Nucleare pulito e senza rischi. Grazie al torio
di Christian Guizzardi - Mercoledì 24 Settembre 2008 alle 15:06
Il nucleare rappresenta la fonte di energia più discussa e controversa del nostro tempo. Una fonte relativamente nuova, in grado di produrre energia elettrica in abbondanza con costi ammortizzabili nel tempo e un impatto ambientale sicuramente inferiore alla combustione fossile. Ma non piace a tutti. Simboleggia tristi episodi che non vorremmo rivivere, le centrali “bruciano” un materiale di difficile reperimento e gestione, generano scorie radioattive utilizzate per produrre armi, costano molto in costruzione e manutenzione, sono di difficile gestione.
Mentre si attendono sviluppi dalla cosiddetta quarta generazione, il nucleare potrebbe conoscere una nuova strada in grado di produrre energia pulita, sicura e con ridotte quantità di scorie. Carlo Rubbia, scienziato italiano di spicco ed estremamente impegnato nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per l’ambiente, ha indicato il torio come nuovo materiale in grado di sostituire l’uranio, con tutti i vantaggi sopracitati. In una sua recente intervista, Rubbia, con la consueta chiarezza e semplicità esplicativa, descrive la nuova soluzione nucleare.
Le centrali al torio utilizzano l’identico processo adottato per l’uranio, l’energia viene prodotta attraverso fissione, atomi degli elementi pesanti vengono bombardati con neutroni. Questo processo, con l’uranio, tende a divenire esplosivo e necessita quindi di controllo e gestione costante. Con il torio la fissione andrebbe continuamente stimolata e può essere interrotta in qualsiasi momento, è quindi impossibile scatenare un incidente nucleare.
Le centrali al torio costerebbero molto meno in quanto non necessitano di particolari sistemi di sicurezza, il torio è tre volte più abbondante dell’uranio e con un rendimento energetico superiore, produce molte meno scorie e con decadimento radioattivo di molto inferiore. Inoltre le scorie generate dalla fissione del torio non presentano plutonio, se non in quantità minime, indispensabile alla costruzione di bombe atomiche.
La possibilità di sfruttare il torio nella fissione nucleare era noto già da molto tempo ma difficoltà tecniche, oggi facilmente superabili, e resistenze politiche provenienti dalla strategia della tensione tipica della guerra fredda ne hanno bloccato lo sviluppo e la diffusione. La costruzione o la conversione di una centrale nucleare al torio richiede almeno 15 anni di progettazione ma dei passi avanti sono stati fatti anche in questa direzione.
L’India, grazie anche all’impulso e alla competenza di Carlo Rubbia, sta costruendo nuove centrali nucleari, prendendo in seria considerazione l’ipotesi del torio come materiale pesante da utilizzare. Il paese asiatico infatti abbonda di questo materiale [b]ed è notizia recente che il BARC (centro di ricerca atomico di Bhabha) ha iniziato la progettazione di un acceleratore per la generazione di neutroni adibiti alla fissione del torio.[/b]
Anche in Italia il torio è presente in discrete quantità (Lazio settentrionale, Mont Mort, Etna) e potrebbe essere una concreta soluzione per raggiungere l’indipendenza energetica che occorre al nostro paese.
http://www.nntp.it/discussioni-energie-alternative/1749152-re-centrali-nucleari-al-posto-di-inceneritori.html
"Roberto Deboni" ha scritto nel messaggio
news:BuCdnWRRubt8ozrUnZ2dnUVZ8gGWnZ2d*giganews.com ...
Possiamo discutere sul tipo di centrale nucleare. Per esempio sono
contrario ad impianti da 1600 MW come l'EPR della Areva. Segue una
mentalita' centralistica che non mi piace. Gia' l'impianto di Caorso era
ai limiti della mia visione (840 MW). Pero' una centrale come Caorso
puo' andare bene per Milano o Roma (a proposito, Viterbo e' di fatto la
colonia energetica di Roma, oltre che della "ridente" Toscana).
Sono favorevole a piccole centrali da 300 MW, perche' le citta' italiane
sono piccole, percio' e' il taglio ideale per servire una citta' e nel
contempo fornire anche calore (invece di sprecarlo con le torri di
raffreddamento). Oppure si puo' mettere le centrali nucleari vicino alle
zone industriali, onde usare il calore per i processi industriali,
risparmiando sui costi di energia per uso termico.
A calmare gli ultimi dubbi di molti italiani, si puo' (questa volta sul
serio) ascoltare Rubbia, seguirlo sulla strada dei reattori al torio.
1) Niente sindrome cinese (un reattore al torio non va fuori controllo,
e', mi si passi la terminologia, "autoestinguente").
2) Non produce materia prima per fare bombe (cosi' siamo anche
tranquilli da tentativi di proliferazione delle armi).
3) Non c'e' un combustibile esausto da stoccare, ma viene continuamente
rimesso nel reattore, fino a completo consumo (cosi' non c'e' neanche la
nenia dei siti di stoccaggio).
4) Le riserve di torio non sono ancora state intaccate (e durano molto
di piu' dell'uranio, a pari quantita').
5) Non ci guadagnano i francesi (visto che per alcuni sarebbe scandaloso
che loro vendessero i loro know-how, tanto vale usare anche questo
argomento [chi vuole puo' cogliere l'ironia ...] :-)
Con un reattore nucleare al torio, possono provare e riprovare come a
Chernobyl, ma non vedo come potrebbero portarlo alla fusione e
successiva reazione violenta con il vapore acqueo, produzione di
idrogeno per scissione termica e successiva esplosione con l'ossigeno.
Quindi e' anche a prova dei "presunti stupidi" tecnici italiani (questo
e' un'argomento per chi e' convinto che l'industria italiana sia fatta
da incapaci, cosa che io invece non credo).
[b]Tra l'altro Rubbia e' italiano. O no ? E quindi non sarebbe logico che
l'Italia gli dia sostegno e finanziamenti ?[/b]
Oltretutto io sono convinto che vista la mancanza di pericolo di esplosioni, e la semplicità del reattore( ho riportato un sito di Focus sopra dove si vede bene come è strutturato) le centrali al Torio necessitino di minor tempo di 15 anni per essere progettate.
Basti pensare che in India c'è già un reattore in costruzione.
Io penso che con buona volonta e bravi tecnici una centrale del genere possa essere costruita i poco piu di cinque anni.
Ed i Verdi con il Torio non avrebbero niente da obiettare.
Vista l'enorme abbondanza di questo metallo nella crosta terrestre io credo che sarà l'energia del futuro.
Certo arriveremo anche alla fusione, ma il Torio resterà sempre un elemento importante per produrre energia.
Finora non ancora conosciute hanno una resa 200 volte superiore delle Centrali Tradizionali ad Uranio.
Inoltre non c'è pericolo che esplodano o che succedano incidenti con fughe radioattive.
Ecco quanto esposto, anche se mancheranno alcune parti in cui ha parlato giorgiocangi, l'argomento risulterà comunque interessante.
Centrali Nucleari al TORIO
In una recente intervista il premio Nobel per la Fisica Carlo RUBBIA ha ipotizzato l’utilizzo di centrali nucleari che utilizzano come combustibile non l’URANIO 232 ma il TORIO.
Tali centrali , oltre ad essere meno costose, in quanto non utilizzano un combustibile come l’uranio, destinato ad esaurirsi in pochi decenni come il petrolio, si provvederebbero di un elemento di cui la nostra Madre Terra è notevolmente ricco come il TORIO.
Il nostro Nobel per la Fisica afferma che una centrale nucleare, che utilizza come combustibile il TORIO, produce, a parità di combustibile, duecentocinquanta volte l’energia prodotta da una centrale nucleare ordinaria, quindi con un notevole risparmio sul prezzo del carburante.
Inoltre una centrale nucleare al TORIO non ha bisogno dei sistemi di sicurezza, che sono necessari per una centrale nucleare ordinaria.
Infatti, mentre in una centrale che utilizza l’uranio come combustibile, la cui energia viene prodotta grazie alla fissione del combustibile, che è un processo che tende ad essere esplosivo e deve essere controllato per evitare incidenti, come quello di Three Miles Island o Chernobyl, nel caso del TORIO il processo deve essere continuamente stimolato, inviando neutroni nel materiale e rendendo, quindi, impossibile che la reazione sfugga al controllo e che vi sia una esplosione con uscita di materiale radioattivo nell’atmosfera.
Il funzionamento di una centrale nucleare al TORIO può essere descritto nel seguente modo:
“Un acceleratore di particelle attiva un flusso di protoni che colpiscono un certo quantitativo di Piombo, attivando una reazione nucleare che libera neutroni.
I neutroni colpiscono il combustibile nucleare, che contiene il TORIO, trasformandolo in uranio-233, che si scinde in nuclei più leggeri, producendo energia e quindi calore. Uno scambiatore di calore, immerso in un liquido refrigerante, alimenta una turbina a vapore che genera energia elettrica.”
I vantaggi dell’utilizzo di una centrale nucleare al TORIO sono molteplici e si possono enumerare nel seguente modo:
• -La reazione viene innescata da un flusso di protoni e può essere interrotta nel momento in cui si dovesse avvertire un qualsiasi pericolo, bloccando cosí la reazione nucleare;
• -Usando il TORIO, con lo stesso quantitativo di carburante nucleare si avrebbe il vantaggio di produrre una energia di 200 volte superiore rispetto a quella dell’uranio;
• -Inoltre il TORIO è molto più abbondante dell’uranio, quindi il costo sarebbe di gran lunga inferiore;
• -La fertilizzazione del carburante al TORIO produrrebbe scorie radioattive inferiori a quelle prodotte dall’uranio e con un tempo di decadimento notevolmente inferiore rispetto a quello delle normali centrali nucleari a fissione, che utilizzano uranio arricchito;
• -In un reattore al TORIO anche le scorie generate dalla fissione dell’uranio possono essere utilizzate per produrre energia, quindi smaltite all’interno dello stesso;
Per tutti questi motivi una centrale nucleare al TORIO non avrebbe bisogno degli stessi sistemi di sicurezza di una centrale nucleare all’uranio. Occuperebbe meno spazio e costerebbe notevolmente di meno, non dovendo utilizzare luoghi preposti per lo stoccaggio di materiale fissile, od essere costretti ad utilizzare, come con l’uranio, siti in cui lo scarto della reazione ha un tempo di decadimento dell’ordine di poche centinaia di anni.
Lo stesso Carlo Rubbia stima che per la realizzazione di un reattore al TORIO ci vorrebbero da cinque a dieci anni con un investimento di circa Cinquecento milioni di €.contro i 5 miliardi delle centrali tradizionali
http://www.youtube.com/watch?v=8xrqu4GeU1c
Ho un mio paziente che ha scritto molte volte a Silvio Berlusconi; sono diventati amici, si danno del tu per lettera.
Ha pensato di utilizzarlo perché gli esponga i vantaggi delle centrali nucleari al Torio
Questa mattina così io ho scritto a suo nome e lui ha firmato
ONOREVOLE Dott. CAV SILVIO BERLUSCONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
VILLA S. MARTINO ARCORE (MILANO)
PALAZZO GRAZIOLI (ROMA)
Avendo sentito su internet il Prof. Rubbia, mi permetto suggerirti per le centrali nucleari l’uso del TORIO, metallo scarsamente radioattivo, ma estremamente abbondante nella crosta terrestre, e pure facilmente recepibile, al posto dell’ URANIO.
Dal momento che l’Italia non ha in progetto di farsi la bomba atomica, mi sembra un idea molto conveniente.
Infatti il TORIO ha una resa effettiva 200 volte superiore a quella dell’URANIO, ma soprattutto le scorie radioattive sono molto meno pericolose e si possono eliminare con molta più facilità.
Ti riporto per curiosità il sito in cui parla Carlo Rubbia:
http://www.youtube.com/watch?v=8xrqu4GeU1c
Cordialmente Adolfo Vinco
Selva di Progno 18/06/2009
Grazie giorgiocangi, ma io penso che a questo punto dovremmo cambiare pagina.
Bisogna fare un atto di coraggio e svincolarsi anche dai rapporti con la Francia.
I reattori al Torio sono abbastanza semplici, c'è uno schema completo su Forum Focus, inoltre un reattore è stato già sperimentato, un reattore piuttosto piccolo ma piu che sufficente.
Non possiamo piu addossarci delle scorie nucleari che inquinano per decine di miliaia di anni.
E' ora di cambiare pagina, di dare una svolta radicale, e penso di avere le conoscenze per giungere al ministro Scaiola, al ministro Maroni, a Bossi e ad altri.
Se pure tu hai qualcosa di veramente innovativo sarebbe utile saperlo e farlo presente ai nostri governanti.
Penso che tu conosca già la mia i-mail : smclaudio@libero.it
Il numero telefonico perchè mi piacerebbe anche sentirti per telefono (verso l'ora di pranzo o di cena) 045 7810703
Il mio indirizzo Sauro Claudio- Via G.Verdi 4- 37030 Badia Calavena (VR)
Io credo che se il governo attuale ci si mette, con buoni tecnici ed ingegneri, possa realizzare un reattore al Torio prima che finisca l'attuale legislatura.
Sarebbe uno smacco enorme per l'opposizione, avere una centrale nucleare anche se piccola ma funzionante e non inquinante per giunta.
Ed i Verdi con il Torio come combustibile non potrebbero dire niente.
E' ora di darci una mossa, e penso che anche il tuo contributo, come fisico di fama, sarebbe molto utile.
Oltretutto il grosso delle centrali ad uranio dovrebbero farle lungo un grande fiume che non vafa in secca, e cioè il Po, che è l'unico fiume in Italia che ha queste caratteristiche.
Venti centrali nella Pianura Padana, in uno spazio tanto ristretto e con rischi di inquinamento delle acque del Po.
E' un riscio da non sottovalutare.
Voglio farlo presente ai politici della Lega, ne conosco parecchi, compreso il sindaco di Verona.
Oltretutto mi stupisce che un argomento tanto importante sia così poco commentato dai Forumisti.
Io lancio una bomba atomica e loro continuano a parlare delle veline di Berlusconi e di altri argomenti politici di minor rilevanza.
Ma si rendono conto dell'importanza dell'argomento????????????
Che le centrali tradizionali ad uranio occorrerebbero 15 anni per costruirle e magari nelle prossime legislature sarebbero abbandonate perchè vince l'opposizione (anche se lo ritengo improbabile).
Comunque 15 o addirittura 20 anni sono troppi, il Governo attuale deve sbrigarsi, e la soluzione del Torio potrebbe risolvere molti problemi.
Io voglio fare una battaglia perchè si realizzino queste centrali innovative, oltretutto l'Italia sarebbe la prima, il modello per molte altre nazioni.
Ti assicuro che non mi fermerò mai.
Ciao.
Grazie giorgiocangi, aspetto con ansia che tu mi spedisca le tue idee per uscire dalla crisi.
Nel frattempo ho raccolto qualche altra notizia sul nucleare al Torio
http://www.focus.it/Tecnologia/energia/multimedia/Il_nucleare_pulito_30082008_1451_265.aspx
Intervista a Carlo Rubbia:
Ma non si parla ormai di "nucleare sicuro"? Quale è la sua opinione in proposito?
"Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo".
In che cosa consiste?
"Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile".
Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo?
"[b]E' già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala[/b]. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia".
http://www.onegreentech.it/24/09/2008/nucleare-pulito-e-senza-rischi-grazie-al-torio/
Nucleare pulito e senza rischi. Grazie al torio
di Christian Guizzardi - Mercoledì 24 Settembre 2008 alle 15:06
Il nucleare rappresenta la fonte di energia più discussa e controversa del nostro tempo. Una fonte relativamente nuova, in grado di produrre energia elettrica in abbondanza con costi ammortizzabili nel tempo e un impatto ambientale sicuramente inferiore alla combustione fossile. Ma non piace a tutti. Simboleggia tristi episodi che non vorremmo rivivere, le centrali “bruciano” un materiale di difficile reperimento e gestione, generano scorie radioattive utilizzate per produrre armi, costano molto in costruzione e manutenzione, sono di difficile gestione.
Mentre si attendono sviluppi dalla cosiddetta quarta generazione, il nucleare potrebbe conoscere una nuova strada in grado di produrre energia pulita, sicura e con ridotte quantità di scorie. Carlo Rubbia, scienziato italiano di spicco ed estremamente impegnato nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per l’ambiente, ha indicato il torio come nuovo materiale in grado di sostituire l’uranio, con tutti i vantaggi sopracitati. In una sua recente intervista, Rubbia, con la consueta chiarezza e semplicità esplicativa, descrive la nuova soluzione nucleare.
Le centrali al torio utilizzano l’identico processo adottato per l’uranio, l’energia viene prodotta attraverso fissione, atomi degli elementi pesanti vengono bombardati con neutroni. Questo processo, con l’uranio, tende a divenire esplosivo e necessita quindi di controllo e gestione costante. Con il torio la fissione andrebbe continuamente stimolata e può essere interrotta in qualsiasi momento, è quindi impossibile scatenare un incidente nucleare.
Le centrali al torio costerebbero molto meno in quanto non necessitano di particolari sistemi di sicurezza, il torio è tre volte più abbondante dell’uranio e con un rendimento energetico superiore, produce molte meno scorie e con decadimento radioattivo di molto inferiore. Inoltre le scorie generate dalla fissione del torio non presentano plutonio, se non in quantità minime, indispensabile alla costruzione di bombe atomiche.
La possibilità di sfruttare il torio nella fissione nucleare era noto già da molto tempo ma difficoltà tecniche, oggi facilmente superabili, e resistenze politiche provenienti dalla strategia della tensione tipica della guerra fredda ne hanno bloccato lo sviluppo e la diffusione. La costruzione o la conversione di una centrale nucleare al torio richiede almeno 15 anni di progettazione ma dei passi avanti sono stati fatti anche in questa direzione.
L’India, grazie anche all’impulso e alla competenza di Carlo Rubbia, sta costruendo nuove centrali nucleari, prendendo in seria considerazione l’ipotesi del torio come materiale pesante da utilizzare. Il paese asiatico infatti abbonda di questo materiale [b]ed è notizia recente che il BARC (centro di ricerca atomico di Bhabha) ha iniziato la progettazione di un acceleratore per la generazione di neutroni adibiti alla fissione del torio.[/b]
Anche in Italia il torio è presente in discrete quantità (Lazio settentrionale, Mont Mort, Etna) e potrebbe essere una concreta soluzione per raggiungere l’indipendenza energetica che occorre al nostro paese.
http://www.nntp.it/discussioni-energie-alternative/1749152-re-centrali-nucleari-al-posto-di-inceneritori.html
"Roberto Deboni"
news:BuCdnWRRubt8ozrUnZ2dnUVZ8gGWnZ2d*giganews.com ...
Possiamo discutere sul tipo di centrale nucleare. Per esempio sono
contrario ad impianti da 1600 MW come l'EPR della Areva. Segue una
mentalita' centralistica che non mi piace. Gia' l'impianto di Caorso era
ai limiti della mia visione (840 MW). Pero' una centrale come Caorso
puo' andare bene per Milano o Roma (a proposito, Viterbo e' di fatto la
colonia energetica di Roma, oltre che della "ridente" Toscana).
Sono favorevole a piccole centrali da 300 MW, perche' le citta' italiane
sono piccole, percio' e' il taglio ideale per servire una citta' e nel
contempo fornire anche calore (invece di sprecarlo con le torri di
raffreddamento). Oppure si puo' mettere le centrali nucleari vicino alle
zone industriali, onde usare il calore per i processi industriali,
risparmiando sui costi di energia per uso termico.
A calmare gli ultimi dubbi di molti italiani, si puo' (questa volta sul
serio) ascoltare Rubbia, seguirlo sulla strada dei reattori al torio.
1) Niente sindrome cinese (un reattore al torio non va fuori controllo,
e', mi si passi la terminologia, "autoestinguente").
2) Non produce materia prima per fare bombe (cosi' siamo anche
tranquilli da tentativi di proliferazione delle armi).
3) Non c'e' un combustibile esausto da stoccare, ma viene continuamente
rimesso nel reattore, fino a completo consumo (cosi' non c'e' neanche la
nenia dei siti di stoccaggio).
4) Le riserve di torio non sono ancora state intaccate (e durano molto
di piu' dell'uranio, a pari quantita').
5) Non ci guadagnano i francesi (visto che per alcuni sarebbe scandaloso
che loro vendessero i loro know-how, tanto vale usare anche questo
argomento [chi vuole puo' cogliere l'ironia ...] :-)
Con un reattore nucleare al torio, possono provare e riprovare come a
Chernobyl, ma non vedo come potrebbero portarlo alla fusione e
successiva reazione violenta con il vapore acqueo, produzione di
idrogeno per scissione termica e successiva esplosione con l'ossigeno.
Quindi e' anche a prova dei "presunti stupidi" tecnici italiani (questo
e' un'argomento per chi e' convinto che l'industria italiana sia fatta
da incapaci, cosa che io invece non credo).
[b]Tra l'altro Rubbia e' italiano. O no ? E quindi non sarebbe logico che
l'Italia gli dia sostegno e finanziamenti ?[/b]
Oltretutto io sono convinto che vista la mancanza di pericolo di esplosioni, e la semplicità del reattore( ho riportato un sito di Focus sopra dove si vede bene come è strutturato) le centrali al Torio necessitino di minor tempo di 15 anni per essere progettate.
Basti pensare che in India c'è già un reattore in costruzione.
Io penso che con buona volonta e bravi tecnici una centrale del genere possa essere costruita i poco piu di cinque anni.
Ed i Verdi con il Torio non avrebbero niente da obiettare.
Vista l'enorme abbondanza di questo metallo nella crosta terrestre io credo che sarà l'energia del futuro.
Certo arriveremo anche alla fusione, ma il Torio resterà sempre un elemento importante per produrre energia.
mercoledì 16 settembre 2009
Ti ringrazio per il materiale interessante.
Ti ringrazio Fausto per quanto mi hai proposto, molto interessante.
Del resto stò esplorando tutto il tuo Blog, pochissimo tempo permettendo.
E' un periodo che ho molto da fare, molte virosi che si manifestano con nausea, vomito e cefaleo, ma che all'auscultazione rivelano poi dei focolai polmonari.
Non ho mai visto dei focolai polmonari come in questo periodo, e per giunta senza tosse.
Per la cura le penicilline non sono sufficenti, occorre associare dei chinolonici
Penso siano virus particolarmente aggressivi che abbassano le difese immunitarie e favoriscono l'impianto di batteri resistenti alle penicilline ed ai macrolidi.
Con i chinolonici si ha una buona risposta, ma mi è successo più volte che i vecchietti vedono i "folletti"
Adesso poi cominciano i convegni medici di aggiornamento, molti obbligatori per i crediti.
Insomma per stare seduto davanti al computer mi resta poco tempo, ed anche alla sera dopo cena sono particolarmente stanco e preferisco sdraiarmi sul divano e guardarmi un film rilassante,
Appena posso portare qualcosa di interessante, comunque lo farò.
Del resto stò esplorando tutto il tuo Blog, pochissimo tempo permettendo.
E' un periodo che ho molto da fare, molte virosi che si manifestano con nausea, vomito e cefaleo, ma che all'auscultazione rivelano poi dei focolai polmonari.
Non ho mai visto dei focolai polmonari come in questo periodo, e per giunta senza tosse.
Per la cura le penicilline non sono sufficenti, occorre associare dei chinolonici
Penso siano virus particolarmente aggressivi che abbassano le difese immunitarie e favoriscono l'impianto di batteri resistenti alle penicilline ed ai macrolidi.
Con i chinolonici si ha una buona risposta, ma mi è successo più volte che i vecchietti vedono i "folletti"
Adesso poi cominciano i convegni medici di aggiornamento, molti obbligatori per i crediti.
Insomma per stare seduto davanti al computer mi resta poco tempo, ed anche alla sera dopo cena sono particolarmente stanco e preferisco sdraiarmi sul divano e guardarmi un film rilassante,
Appena posso portare qualcosa di interessante, comunque lo farò.
martedì 15 settembre 2009
Rafano ( nasturtium armoracia )
Rafano ( nasturtium armoracia )- cancri, imm, sre, sms, sen, sgu, pel, antitumorale, antibiotico potente, espettorante, immunostimolante, diuretico, antiasmatico, antiallergico, antireumatico, regolatore della tiroide, epatoprotettore- ind. Tumori, bronchiti acute e croniche, tubercolosi, asma, reumatismo, artriti, artrosi, calcoli urinari, nefriti, nefrosi, tiroiditi acute e croniche, acne, foruncolosi, epatiti, epatosi, influenza, malattie virali- si usa crudo, grattuggiato da 20 a 50 gr al giorno- il rafano pestato si usa sugli ascessi e come cicatrizzante sulle ferite, inoltre sui geloni e sui foruncoli—mangiata cruda sarebbe pure utile contro l’eczema- il rafano contiene una certa quantita’ di tiourea che riduce la captazione dello iodio da parte della tiroide- poiche’ la riduzione e’ modesta puo’ essere totalmente contrastata da una piccola somministrazione di iodio- in ogni caso tale riduzione puo’ ridurre leggermente il metabolismo basale ma non e’ in grado di produrre ingrossamento della tiroide- tutto cio’ rende il rafano utile negli ipertiroidismi, nel morbo di basedow, e nel gozzo nodulare tossico- e’ utile in tali casi associare al rafano piccole dosi di iodio- ( non è da confondere la tiourea con i tiouracilici che hanno struttura ciclica e molto diversa, sono di sintesi e possiedono effetti collaterali, inoltre sono mille volte più potenti della tiourea nell’inibire la tiroide ) insieme allo iodio il rafano puo’ risultare utile nella cura della tubercolosi, della lebbra e della sifilide e di molte malattie fungine- nella medicina popolare il rafano è usato per stimolare la digestione, nelle sindromi dispeptiche- inoltre l’uso del suo succo è stato proposto da leclerc nella litiasi biliare, calcoli della colecisti, come diuretico, come antiartritico, artrite, artrosi, per l’orticaria, per il fegato. La medicina familiare utilizza per gli scopi sopra accennati, lo sciroppo ottenuto scavando la radice e riempiendola di zucchero. Il rafano riduce rapidamente le infiammazioni, il sanguinamento gengivale, la pollacchiuria notturna e diurna per cui si puo’ ipotizzare pure un azione sulla prostata
Polygonum cuspidatum
Polygonum cuspidatum
Il resveratrolo è una molecola presente soprattutto nella buccia dell'uva rossa e nelle radici di una pianta denominata Caprifoglio giapponese (Polygonum cuspidatum). Gli OPC (dall'inglese "Oligomeric Proanthocynadins Complexes", proantocianidine oligomeriche) sono dei bioflavonoidi, ovvero delle sostanze antiossidanti prodotte dai vegetali. Sono presenti in particolare nei semi dell'uva. Questi due principi attivi sono efficaci per numerose disfunzioni, tra cui i problemi cardiovascolari, le insufficienze venose (varici) e il cancro.
Dal punto di vista vascolare, l'azione del resveratrolo è nota grazie al "paradosso francese": un'alimentazione ricca di grassi tuttavia responsabile di un minor numero di casi di patologie cardiovascolari che nei paesi anglosassoni. Il resveratrolo inibisce infatti l'ossidazione del colesterolo LDL, nonché l'aggregazione piastrinica. Parallelamente riduce il livello di colesterolo e dei trigliceridi. Infine,induce un effetto vasodilatatore del sistema arterioso. Per quanto riguarda gli OPC, hanno elevate proprietà antiossidanti, che consentono di ritardare o persino di invertire i danni dell'aterosclerosi, oltre ad agire sull'insufficienza venosa responsabile della formazione delle varici: attenuano infatti l'infiammazione venosa e il dolore che ne consegue, favorendo inoltre la vasodilatazione. Pur non facendo scomparire le varici esistenti, gli OPC le attenuano e sono in grado, ovviamente, di prevenirne la comparsa.
Per quanto riguarda il cancro, è ormai noto che il resveratrolo impedisce la formazione delle cellule cancerose, arresta la proliferazione delle cellule maligne e agisce come antinfiammatorio. Questo antiossidante ha l'effetto di inibire l'azione della proteina NK-kappa B, che protegge le cellule cancerose dalle terapie che mirano a distruggerle, come per esempio la chemioterapia. Infine, il resveratrolo, trasformandosi durante il transito intestinale in un composto dalla struttura simile agli estrogeni, diminuisce l'incidenza dei tumori del seno o della prostata. Questa metabolizzazione specifica del resveratrolo permette inoltre di evitare i rischi di osteoporosi e depressione all'insorgere della menopausa!
Si è visto inoltre che il resveratrolo, protegge dal danno conseguente all’esposizione di sostanze radioattive
L’azione del resveratrolo si estende ad altre patologie. La sua efficacia è stata così dimostrata nella lotta contro l’espansione del tessuto fibroso che segue l’infarto del miocardio (1), nel trattamento dell’influenza (2), e anche nel trattamento di alcune malattie neurodegenerative (3)(4). Nel poligonum cuspidatum è altamente presente nelle radici che vengono fatte essiccare e ridotte in polvere; un grammo di questa polvere corrisponde a 400 gr di uva rossa fresca a buccia scura; pertanto per la semplicità della somministrazione anche in capsule o in compresse effervescenti è ormai entrato nella medicina ufficiale e tutti i dati sopra riportati si riferiscono a studi sperimentali documentati.
Il resveratrolo è una molecola presente soprattutto nella buccia dell'uva rossa e nelle radici di una pianta denominata Caprifoglio giapponese (Polygonum cuspidatum). Gli OPC (dall'inglese "Oligomeric Proanthocynadins Complexes", proantocianidine oligomeriche) sono dei bioflavonoidi, ovvero delle sostanze antiossidanti prodotte dai vegetali. Sono presenti in particolare nei semi dell'uva. Questi due principi attivi sono efficaci per numerose disfunzioni, tra cui i problemi cardiovascolari, le insufficienze venose (varici) e il cancro.
Dal punto di vista vascolare, l'azione del resveratrolo è nota grazie al "paradosso francese": un'alimentazione ricca di grassi tuttavia responsabile di un minor numero di casi di patologie cardiovascolari che nei paesi anglosassoni. Il resveratrolo inibisce infatti l'ossidazione del colesterolo LDL, nonché l'aggregazione piastrinica. Parallelamente riduce il livello di colesterolo e dei trigliceridi. Infine,induce un effetto vasodilatatore del sistema arterioso. Per quanto riguarda gli OPC, hanno elevate proprietà antiossidanti, che consentono di ritardare o persino di invertire i danni dell'aterosclerosi, oltre ad agire sull'insufficienza venosa responsabile della formazione delle varici: attenuano infatti l'infiammazione venosa e il dolore che ne consegue, favorendo inoltre la vasodilatazione. Pur non facendo scomparire le varici esistenti, gli OPC le attenuano e sono in grado, ovviamente, di prevenirne la comparsa.
Per quanto riguarda il cancro, è ormai noto che il resveratrolo impedisce la formazione delle cellule cancerose, arresta la proliferazione delle cellule maligne e agisce come antinfiammatorio. Questo antiossidante ha l'effetto di inibire l'azione della proteina NK-kappa B, che protegge le cellule cancerose dalle terapie che mirano a distruggerle, come per esempio la chemioterapia. Infine, il resveratrolo, trasformandosi durante il transito intestinale in un composto dalla struttura simile agli estrogeni, diminuisce l'incidenza dei tumori del seno o della prostata. Questa metabolizzazione specifica del resveratrolo permette inoltre di evitare i rischi di osteoporosi e depressione all'insorgere della menopausa!
Si è visto inoltre che il resveratrolo, protegge dal danno conseguente all’esposizione di sostanze radioattive
L’azione del resveratrolo si estende ad altre patologie. La sua efficacia è stata così dimostrata nella lotta contro l’espansione del tessuto fibroso che segue l’infarto del miocardio (1), nel trattamento dell’influenza (2), e anche nel trattamento di alcune malattie neurodegenerative (3)(4). Nel poligonum cuspidatum è altamente presente nelle radici che vengono fatte essiccare e ridotte in polvere; un grammo di questa polvere corrisponde a 400 gr di uva rossa fresca a buccia scura; pertanto per la semplicità della somministrazione anche in capsule o in compresse effervescenti è ormai entrato nella medicina ufficiale e tutti i dati sopra riportati si riferiscono a studi sperimentali documentati.
Liquirizia – glycyrrhiza glabra
Liquirizia – glycyrrhiza glabra – vir, imm, fans, sdg, sre, contiene acido glicirizzico che ha buona azione anti ulcera gastrica +++, pero’ col tempo puo dare ritenzione di sodio- inoltre la liquirizia ha manifestato spiccate proprita antivirali ++++++ ed antiinfiammatorie ++++ – ind virosi in genere ++++++, influenza ++++++, herpes ++++++, ridotte difese immunitarie ++++++ – e’ consigliabile fare dei cicli di terapia di 15 giorni – la liquirizia ha dimostrato di possedere le segenti proprieta:
-estrogestinica ++
-aldosteronesimile +++
-antiinfiammatoria ++++
-cortisonosimile +++
-antivirale a largo spettro ++++++
-antiepatotossica +++++ otimi risultati epatite cronica b
-protettiva gastrica +++
-coleretica ++
-anticancerogena ++
-espettorante ++
-anticonvulsiva ++
-antitussiva +++
Per l’attivita’ aldosterono simile sono consigliabili cicli brevi di terapia altrimenti si puo’ avere ipertensione, ipocaliemia, ritenzione di sodio ed acqua – si e’ visto tuttavia che un adeguata somministrazione di potassio ( kcl retard ) e in grado di inibire molti effetti collaterali della liquirizia come ad esempio l’ipertensione, l’ipocaliemia, e la ritenzione di sodio ed acqua- la quantita’ deve essere di tre quatrro tronchetti al giorno, approssimativamente 5-10 gr – generalmente questa quantita’ pur assicurando gli effetti terapeutici evita gli effetti collaterali.
La liquirizia non ha interazioni farmacologiche significative.
-estrogestinica ++
-aldosteronesimile +++
-antiinfiammatoria ++++
-cortisonosimile +++
-antivirale a largo spettro ++++++
-antiepatotossica +++++ otimi risultati epatite cronica b
-protettiva gastrica +++
-coleretica ++
-anticancerogena ++
-espettorante ++
-anticonvulsiva ++
-antitussiva +++
Per l’attivita’ aldosterono simile sono consigliabili cicli brevi di terapia altrimenti si puo’ avere ipertensione, ipocaliemia, ritenzione di sodio ed acqua – si e’ visto tuttavia che un adeguata somministrazione di potassio ( kcl retard ) e in grado di inibire molti effetti collaterali della liquirizia come ad esempio l’ipertensione, l’ipocaliemia, e la ritenzione di sodio ed acqua- la quantita’ deve essere di tre quatrro tronchetti al giorno, approssimativamente 5-10 gr – generalmente questa quantita’ pur assicurando gli effetti terapeutici evita gli effetti collaterali.
La liquirizia non ha interazioni farmacologiche significative.
Lino
Lino – linum usitatissimum –sdg, scv, snc, i semi di lino sono molto importanti perche’ contengono un olio ricchissimo di acido linolenico – i semi interi lasciati macerare in aqua si usano come lassativi +++ , la farina si usa in cataplasmi nelle infiammazioni delle vie respiratorie ++ e per facilitare la maturazione degli ascessi + – l’olio si usa in piccole dosi nell’aterosclerosi ++ e nell’iperaggregabilita’ piastrinica +++, sangue denso, meglio se associato ad un antiossidante ( vit e, tint di rosmarino).
L’olio ha un importanza fondamentale, l’altissimo contenuto di acido linolenico ( 53%) che si trasforma in epa e dha (essenziali) determina:
- Una riduzione della pressione arteriosa
- Una riduzione della colesterolemia e dell’ipertrigliceridemia
- Una riduzione del rischio di ictus e di infarto
- Una normalizzazione del metabolismo lipidico
- Una riduzione del diabete e della quantita’ di insulina necessaria
- Una prevenzione del danno epatico dovuto ad alcolismo ed una riduzione dell’astinenza dopo interruzione dell’uso abituale di alcool
- Puo’ essere usato come terapia complementare della schizofrenia
- Come terapia complementare dell’epilessia
- Determina un dimagramento mediante aumento del metabolismo del consumo di grassi
- Determina una riduzione della tensione mammaria premestruale e della sindrome premestruale di gonfiore, irritabilita’, depressione e agressivita’.
- Determina una prevenzione dell’essicamento e atrofia delle ghiandole lacrimali e salivari
- Determina una prevenzione dell’artrosi
- Un miglioramento delle malattie della cute, dei capelli e delle unghie
- Un miglioramento in alcuni tipi di eczema e nella psoriasi
- Un rallentamento o blocco della degenerazione nella sclerosi multipla
- Un miglioramento della neuropatia diabetica nel diabete tipo ii
- Una soppressione delle cellule tumorali in coltura senza danno alle cellule normali
Si tenga inoltre presente che la sola assunzione di acido oleico o di scarse quantita’ di acido linoleico (olio di arachide) determina un aumento degli omega-9 che possono aggravare l’aterosclerosi, perche’ questo non si verifichi basta una certa quantita’ di acido linolenico che attiva l’enzima 6- desataurasi che apre la via all’allungamento delle catene degli acidi grassi.
Inoltre perche’ funzioni bene l’attivita’ dell’acido linolenico sono indispensabili piccole quantita’ di zinco.
L’olio ha un importanza fondamentale, l’altissimo contenuto di acido linolenico ( 53%) che si trasforma in epa e dha (essenziali) determina:
- Una riduzione della pressione arteriosa
- Una riduzione della colesterolemia e dell’ipertrigliceridemia
- Una riduzione del rischio di ictus e di infarto
- Una normalizzazione del metabolismo lipidico
- Una riduzione del diabete e della quantita’ di insulina necessaria
- Una prevenzione del danno epatico dovuto ad alcolismo ed una riduzione dell’astinenza dopo interruzione dell’uso abituale di alcool
- Puo’ essere usato come terapia complementare della schizofrenia
- Come terapia complementare dell’epilessia
- Determina un dimagramento mediante aumento del metabolismo del consumo di grassi
- Determina una riduzione della tensione mammaria premestruale e della sindrome premestruale di gonfiore, irritabilita’, depressione e agressivita’.
- Determina una prevenzione dell’essicamento e atrofia delle ghiandole lacrimali e salivari
- Determina una prevenzione dell’artrosi
- Un miglioramento delle malattie della cute, dei capelli e delle unghie
- Un miglioramento in alcuni tipi di eczema e nella psoriasi
- Un rallentamento o blocco della degenerazione nella sclerosi multipla
- Un miglioramento della neuropatia diabetica nel diabete tipo ii
- Una soppressione delle cellule tumorali in coltura senza danno alle cellule normali
Si tenga inoltre presente che la sola assunzione di acido oleico o di scarse quantita’ di acido linoleico (olio di arachide) determina un aumento degli omega-9 che possono aggravare l’aterosclerosi, perche’ questo non si verifichi basta una certa quantita’ di acido linolenico che attiva l’enzima 6- desataurasi che apre la via all’allungamento delle catene degli acidi grassi.
Inoltre perche’ funzioni bene l’attivita’ dell’acido linolenico sono indispensabili piccole quantita’ di zinco.
Limone
Limone – citrus limon - sms, met, sgu, sep, sdg, antireumatico +++, antiurico +++, immunostimolante ++++, epatoprotettore ++, ipotensivo ++ importante anti calcoli renali +++, fluidificante del sangue +++, abbassa colesterolo +++++ (il succo di quattro limoni presi tutti i giorni abbassa il colesterolo come le statine di ultima generazione senza presentare effetti collaterali) e trigliceridi +++, dimagrante +++ - succo 1-5 limoni al di, tintura della scorza come antireumatico 2-3 cucchiaini al di’-ind. Artrite reumatoide ++, acido urico +++, artrosi +++, artrite ++, fegato +++, osteoporosi ++ , anemia ++, ipertensione essenziale ++++( nell’ipertensione il succo di quattro limoni presi giornalmente risulta efficace come i calcioantagonisti e gli ace inibitori e presenta una maggior protezione cardio circolatoria soprattutto sul lungo termine) - la mermelatta del limone intero e’ un ottimo immunostimolante e vasoprotettore, ha pure attivita epatoprotettiva( occorre tagliare i limoni a fette buccia e tutto, frullarli dopo aver aggiunto un po’ di acqua, aggiungere zucchero in ugual peso e portare ad ebollizzione per tre minuti, indi versare in vaso di vetro ) – anche da ricerche recenti sul biochimismo epatico, il metabolismo basale e la pressione arteriosa, risulta che il succo di limone sposta nettamente verso l’alcalosi l’equilibrio acido-base dell’organismo, determina una diminuzione del colesterolo +++++ totale dell’acido urico +++ e della bilirubina ++, riporta a valori normali il metabolismo basale ++ e diminuisce la pressione arteriosa se alta ++++, pertanto trova indicazione nell’acidosi metabolica ++, diabete +++, gotta +++, acido urico +++, reumatismo cronico ++, arteriosclerosi ++++, ipertiroidismo +++, tiroide +++, calcolosi biliare ++ e renale +++, ittero infettivo leggero +++, ipertensione essenziale++++, malattie infettive virali ++++, febbre ++; inoltre il succo di 5-6 limoni preso tutte le mattine ha un azione dimagrante +++, obesita’+++ - e’ sconsigliato invece nella cirrosi epatica grave perche’ in tal caso il fegato non puo’ trasformare l’acido citrico.
Pochi sanno che questo frutto ha un azione nel ridurre la durata dell’ influenza e di molte malattie infettive virali superiore agli ultimi farmaci di sintesi purche’ non si assumano contemporaneamente aspirina, tachipirina o altri fans che abbassano le difese immunitarie.
Tale azione antivirale del limone non e’ dovuta tanto alla vit c ma a numerose altre sostanze come gli olii essenziali, , il d-limonene, , il bisabolene, il cardinene, le aldeidi, gli alcoli triterpenici.
Ha inoltre azione febbrifuga, ma non perche’ agisca sui centri cerebrali della febbre, ma perche’ determina una reale guarigione della malattia .
Il limone non ha controindicazioni ad eccezione della cirrosi epatica scompensata, dell’ulcera gastro-duodenale, dell’insufficenza renale grave, del reflusso gastro esofageo e dell’ernia dello yatus;
Le interferenze farmacologiche sono analoghe a quelle del pompelmo in particolare i principi attivi del limone e le sue essenze possono occupare il citocromo p-450 spiazzando numerosi farmaci in particolare i calcio antagonisti.
Pochi sanno che questo frutto ha un azione nel ridurre la durata dell’ influenza e di molte malattie infettive virali superiore agli ultimi farmaci di sintesi purche’ non si assumano contemporaneamente aspirina, tachipirina o altri fans che abbassano le difese immunitarie.
Tale azione antivirale del limone non e’ dovuta tanto alla vit c ma a numerose altre sostanze come gli olii essenziali, , il d-limonene, , il bisabolene, il cardinene, le aldeidi, gli alcoli triterpenici.
Ha inoltre azione febbrifuga, ma non perche’ agisca sui centri cerebrali della febbre, ma perche’ determina una reale guarigione della malattia .
Il limone non ha controindicazioni ad eccezione della cirrosi epatica scompensata, dell’ulcera gastro-duodenale, dell’insufficenza renale grave, del reflusso gastro esofageo e dell’ernia dello yatus;
Le interferenze farmacologiche sono analoghe a quelle del pompelmo in particolare i principi attivi del limone e le sue essenze possono occupare il citocromo p-450 spiazzando numerosi farmaci in particolare i calcio antagonisti.
Iperico
Iperico – ipericum perforatum – snc, pel, imm, antidepressivo+++, antivirale a largo spettro soprattutto per i retrovirus e per l’hiv +++++, utile pure nell’enuresi notturna + - infuso 2% , tint satura 20-30 gocc x 3-ind. Depressione, enuresi notturna
Gli aspetti piu’ interessanti dell’iperico scoperti recentemente sono l’attivita’ antidepressiva del tutto analoga agli antidepressivi di ultima generazione dovuta pare a quattro meccanismi:
- Inibizione della ricaptazione della serotonina, della noradrenalina, della dopamina
- Inibizione della ricaptazione del gaba a livello presinaptico
- Aumento dei recettori post sinaptici della serotonina
- Aumento della secrezione notturna della melatonina
Inoltre l’iperico ha un potente effetto antivirale; studi ben documentati hanno dimostrato un attivita’ antivirale contro il virus dell’herpes simplex i e ii, i virus dell’influenza a e b ed il virus della stomatite vescicolare; l’aspetto piu’ interessante scoperto recentemente dai ricercatori del new york university medical center e dal weizman institute of science di israele e’ l’attivita’ antiretrovirale di questa pianta; si e’ visto infatti che l’ipericina e la pseudoipericina anche a basse dosi inibiscono fortemente la riproduzione dei retrovirus; si sono ipotizzati due possibili meccanismi per spiegare l’attivita’ antiretrovirale di questa pianta: per prima cosa linibizione dell’assemblaggio e della fabbricazione di virioni intatti nelle cellule infette; infatti i virioni rilasciati non contengono attivita’ rilevabile relativa a transcriptasi inversa; secondo aspetto, l’ipericina e la pseudoipericina inattivano direttamente i retrovirus maturi e assemblati corettamente.
Tutto cio’ potrebbe rendere l’iperico una delle piu’ potenti armi della medicina ufficiale per combattere l’aids; purtroppo gli studi sperimentali su questa malattia sono stati a tutt’ora ostacolati dalle case farmaceutiche che impiegano farmaci di sintesi brevettati che permettono un introito annuo di milioni di dollari.
Un aspetto interessante con l’uso di questa pianta che ho personalmente constatato e’ la scomparsa o quasi scomparsa dei calli; a questo non ho potuto dare una spiegazione.
L’iperico e’ pure usato nella medicina popolare per numerosi mali, in particolare i catarri vescicali, le bronchiti, e per la preparazione del famoso olio di iperico- il negri consiglia di far macerare per tre giorni 500 gr di pianta in un litro di olio di oliva e mezzo di vino bianco, poi far bollire fino ad esaurimento del vino, si ottiene in tal modo un bel liquido di colore rosso che lenisce il dolore delle ustioni e faforisce la cicatrizzazione- inoltre per via interna l’iperico ha proprieta’ balsamiche ed espettoranti – non va dimenticato che l’iperico presenta potente proprieta’ fotosensibilizzante e dopo cure relativamente lunghe puo svilupparsi con l’esposizione al sole una fotodermatite anche grave per cui e’ sconsigliabile l’uso come antidepressivo per periodi prolungati – l’iperico inoltre presenta numerose interazioni farmacologiche poiche’ l’ipericina occupa il citocromo cyp 450, e pertanto puo’ ridurre l’effetto degli anticoncezionali, degli antiepilettici e di molti altri farmaci.
- iberico antidepressivo +++
- iberico effetti antivirali a largo spettro +++++
- iberico antibiotico locale ++
Per tali indicazioni si usa la tintura al 20% 6-12 ml/die oppure le capsule titolate a 300 mg di ipericina: tre cp/die
Gli aspetti piu’ interessanti dell’iperico scoperti recentemente sono l’attivita’ antidepressiva del tutto analoga agli antidepressivi di ultima generazione dovuta pare a quattro meccanismi:
- Inibizione della ricaptazione della serotonina, della noradrenalina, della dopamina
- Inibizione della ricaptazione del gaba a livello presinaptico
- Aumento dei recettori post sinaptici della serotonina
- Aumento della secrezione notturna della melatonina
Inoltre l’iperico ha un potente effetto antivirale; studi ben documentati hanno dimostrato un attivita’ antivirale contro il virus dell’herpes simplex i e ii, i virus dell’influenza a e b ed il virus della stomatite vescicolare; l’aspetto piu’ interessante scoperto recentemente dai ricercatori del new york university medical center e dal weizman institute of science di israele e’ l’attivita’ antiretrovirale di questa pianta; si e’ visto infatti che l’ipericina e la pseudoipericina anche a basse dosi inibiscono fortemente la riproduzione dei retrovirus; si sono ipotizzati due possibili meccanismi per spiegare l’attivita’ antiretrovirale di questa pianta: per prima cosa linibizione dell’assemblaggio e della fabbricazione di virioni intatti nelle cellule infette; infatti i virioni rilasciati non contengono attivita’ rilevabile relativa a transcriptasi inversa; secondo aspetto, l’ipericina e la pseudoipericina inattivano direttamente i retrovirus maturi e assemblati corettamente.
Tutto cio’ potrebbe rendere l’iperico una delle piu’ potenti armi della medicina ufficiale per combattere l’aids; purtroppo gli studi sperimentali su questa malattia sono stati a tutt’ora ostacolati dalle case farmaceutiche che impiegano farmaci di sintesi brevettati che permettono un introito annuo di milioni di dollari.
Un aspetto interessante con l’uso di questa pianta che ho personalmente constatato e’ la scomparsa o quasi scomparsa dei calli; a questo non ho potuto dare una spiegazione.
L’iperico e’ pure usato nella medicina popolare per numerosi mali, in particolare i catarri vescicali, le bronchiti, e per la preparazione del famoso olio di iperico- il negri consiglia di far macerare per tre giorni 500 gr di pianta in un litro di olio di oliva e mezzo di vino bianco, poi far bollire fino ad esaurimento del vino, si ottiene in tal modo un bel liquido di colore rosso che lenisce il dolore delle ustioni e faforisce la cicatrizzazione- inoltre per via interna l’iperico ha proprieta’ balsamiche ed espettoranti – non va dimenticato che l’iperico presenta potente proprieta’ fotosensibilizzante e dopo cure relativamente lunghe puo svilupparsi con l’esposizione al sole una fotodermatite anche grave per cui e’ sconsigliabile l’uso come antidepressivo per periodi prolungati – l’iperico inoltre presenta numerose interazioni farmacologiche poiche’ l’ipericina occupa il citocromo cyp 450, e pertanto puo’ ridurre l’effetto degli anticoncezionali, degli antiepilettici e di molti altri farmaci.
- iberico antidepressivo +++
- iberico effetti antivirali a largo spettro +++++
- iberico antibiotico locale ++
Per tali indicazioni si usa la tintura al 20% 6-12 ml/die oppure le capsule titolate a 300 mg di ipericina: tre cp/die
Ginko biloba, ginco biloba
Ginko biloba, ginco biloba – scc, snc, sgu, e’ utile nell’insufficenza circolatoria cerebrale ++++,nei disturbi circolatori retinici ++++, nelle vertigini +++, nella perdita di memoria +++, nelle demenze +++, nelle arteriopatie degli arti inferiori +++, nell’insufficenza coronarica +++, nei geloni ++- la gingko biloba aumenta la vascolarizzazione dei tessuti, attiva il metabolismo energetico, migliora l’attivita’ dei trasmettitori chimici cerebrali- ind. Circolazione cerebrale ++++, demenze +++ -- avrebbe un effetto di stabilizzazione della membrana cellulare soprattutto a livello del sistema nervoso, ha un significativo effetto anti radicali liberi, accresce l’utilizzo dell’ossigeno e del glucosio, inoltre ha un azione vasodilatatoria diretta – riduce l’aggregazione delle piastrine +++ per un aumento di sintesi della prostaciclina – altre indicazioni sono vertigini +++, cefalea ++, acufeni +++, perdita di attenzione +++, depressione ++, malattia di alzaimer ++, degenerazione maculare senile ++, retinopatia diabetica ++, insufficenza arteriosa periferica +++, impotenza +++ se c’e’ un disturbo del flusso ematico ma con una risposta dopo sei - otto settimane- il dosaggio e’ di 2-4 gr di tintura al 20% suddiviso in tre somministrazioni o l’estratto standardizzato 80 mg tre volte al giorno – la tintura puo’ essere fatta con alcool a bassa gradazione 20% - si devono usare le foglie che sono molto sicure e mai il frutto che e’ molto irritante per l’intestino.
Curcuma Longa
Curcuma – curcuma longa -– sdg, met, fans, rad, colagoga+++, coleretica+++, epatoprotettore+++, antiinfiammatoria ++++,La curcuma è una pianta erbacea perenne della famiglia dello zenzero, coltivata estesamente in India, Cina, Indonesia, ed in altri paesi tropicali; ha un rizoma spesso da cui nascono large foglie oblunghe a lungo picciuolo. La parte utilizzata a scopo medicinale è il rizoma (o radice) che di solito viene trattato(seccato al sole) e levigato.La Curcuma contiene :
- 4-14% di un olio volatile giallo arancio composto prevalentemente da turmelone, atlantone e zenzerone.
- 0,3 -5,4 % di curcumina
- Zuccheri 30%
- Resine composte da circa 200 varietà di sesquiterpeni
- Proteine
- Vitamine
- Minerali
La curcuma e’ l’ingrediente principale del curry in polvere e trova impiego anche nella senape.
In oriente è ampiamente utilizzata negli alimenti come colorante e aromatizzante; il suo sapore e’ forte, amarognolo, un po’ piccante, fortemente aromatico.
È da millenni utilizzata nella medicina indiana e cinese aiurvedica per numerose situazioni patologiche fra cui la flatulenza , l’ittero, i disturbi mestruali, l’ematuria, le emorragie, le odontalgie, le ecchimosi, il dolore toracico , le coliche, ed in tutte le forme infiammatorie soprattutto ossee. Da ricerce recenti risulta che la curcuma presenta un ampia gamma di proprietà farmacologiche:
- Come antiossidante risulta eccellente +++++
- Come antineoplastico ( tuttora studi sperimentali al riguardo su cellule in vitro e su cavie)
- Come straordinario antiinfiammatorio +++++
- Come eccellente epatoprotettore +++++
- Come antimicrobico indiretto in quanto stimola l’attività del sistema immunitario.++++
Si pensa che il principio antiossidante sia idrofilo dal momento che l’estratto aquoso è molto più potente come antiossidante degli estratti oleosi e alcoolici e si pensa sia dovuto allo zenzerone e ad altri principi idrofili, benche’ anche la curcumina abbia dimostrato una potente attività antiossidante.
L’effetto antiossidante è molto più potente delle vitamine C ed E e si è dimostrato estremamente potente nell’inibire il danno ossidativo del DNA.
Efetti antiinfiammatori: la curcuma è uno dei più potenti antiinfiammatori esistenti in natura e si e’ dimostrata superiore al cortisone e al fenilbutazone; tale effetto pare sia dovuto alla curcumina e al olio volatile giallo; l’effetto antiinfiammatorio si esplica alle comuni dosi terapeutiche, e risulta estremamente utile in tutti i processi infiammatori, in particolare buoni risultati si sono ottenuti nell’artrite reumatoide dove normalizza in breve tempo l’indice di VES e la PCR: inoltre potenzia enormemente l’efficacia di altri fans, es. lo ibuprofene.
Tale azione antiinfiammatoria è stata imputata a:
- Un inibizione della sintesi dei leucotrieni
- Un inibizione dell’aggregazione piastrinica
- Una promozione della fibrinolisi
- Un inibizione della risposta dei neutrofili all’infiammazione
- Una stabilizzazione della membrana dei lisosomi
- Una stimolazione dei corticosteroidi surrenalici
- Una sensibilizzazione dei recettori del cortisolo
- Un incremento dell’emivita del cortisolo endogeno
Gli effetti cardiovascolari della curcuma includono:
- Una riduzione della colesterolemia
- Un inibizione dell’aggregabilità piastrinica per un incremento della prostaciclina e inibizione della sintesi dei trombossani.
- Un interferenza nell’assorbimento intestinale di colesterolo.
- Un aumento della conversione del colesterolo in acidi biliari poiché incrementa la colesterolo-7-alfa-reduttasi epatica.
- Un aumento della protezione delle pareti arteriose e venose per lazione dell’olio volatile contenente turmelone, terpenoidi, sesquiterpeni e zenzerone che agiscono come potenti bioflavonoidi.
- Inoltre poiché l’olio volatile è costituito essenzialmente da terpenoidi e presenta 15 atomi di carbonio, risulta molto insaturo e si ipotizza che possa incrementare la sintesi di olii altamente insaturi simili a quelli dell’olio di pesce, il che ne giustificherebbe ulteriormente l’azione antiaggregante piastrinica.
Gli effetti epatici includono
- Un eccezionale protezione contro le lesioni epatiche indotte da tossici come il tetracloruro di carbonio e la galattosamina
- Un azione colagogo e coleretica
- Una normalizzazione degli enzimi epatici nelle epatiti croniche attive.
Gli effetti antitumorali sono stati dimostrati su tutte le fasi della cancerogenesi. La curcuma ha inoltre dimostrato un eccezionale attività contro i cancerogeni chimici ed una riduzione dei mutageni urinari.
La somministrazione di curcuma avviene generalmente assumendo un cucchiaino di polvere della radice (3-4 grammi) una o due volte al giorno; puo’ essere associata ad altri farmaci di sintesi poiché non ha dimostrato interferenze farmacologiche.
Un buon sistema consiste nel riempire un vaso di polvere e imbibirlo con alcool a 95°; questo ne permette la conservazione per lungo tempo e permette di utilizzare alla meglio la pianta poiche l’alcool estrae anche le sostanze lipofile; al momento dell’uso si può prendere un cucchiaino di questa pasta e scioglierla in acqua o latte sempre alla dose di 3-4 grammi una o due volte al giorno a seconda della gravità della patologia; la quantità di alcool che si assume è irrisoria..
- 4-14% di un olio volatile giallo arancio composto prevalentemente da turmelone, atlantone e zenzerone.
- 0,3 -5,4 % di curcumina
- Zuccheri 30%
- Resine composte da circa 200 varietà di sesquiterpeni
- Proteine
- Vitamine
- Minerali
La curcuma e’ l’ingrediente principale del curry in polvere e trova impiego anche nella senape.
In oriente è ampiamente utilizzata negli alimenti come colorante e aromatizzante; il suo sapore e’ forte, amarognolo, un po’ piccante, fortemente aromatico.
È da millenni utilizzata nella medicina indiana e cinese aiurvedica per numerose situazioni patologiche fra cui la flatulenza , l’ittero, i disturbi mestruali, l’ematuria, le emorragie, le odontalgie, le ecchimosi, il dolore toracico , le coliche, ed in tutte le forme infiammatorie soprattutto ossee. Da ricerce recenti risulta che la curcuma presenta un ampia gamma di proprietà farmacologiche:
- Come antiossidante risulta eccellente +++++
- Come antineoplastico ( tuttora studi sperimentali al riguardo su cellule in vitro e su cavie)
- Come straordinario antiinfiammatorio +++++
- Come eccellente epatoprotettore +++++
- Come antimicrobico indiretto in quanto stimola l’attività del sistema immunitario.++++
Si pensa che il principio antiossidante sia idrofilo dal momento che l’estratto aquoso è molto più potente come antiossidante degli estratti oleosi e alcoolici e si pensa sia dovuto allo zenzerone e ad altri principi idrofili, benche’ anche la curcumina abbia dimostrato una potente attività antiossidante.
L’effetto antiossidante è molto più potente delle vitamine C ed E e si è dimostrato estremamente potente nell’inibire il danno ossidativo del DNA.
Efetti antiinfiammatori: la curcuma è uno dei più potenti antiinfiammatori esistenti in natura e si e’ dimostrata superiore al cortisone e al fenilbutazone; tale effetto pare sia dovuto alla curcumina e al olio volatile giallo; l’effetto antiinfiammatorio si esplica alle comuni dosi terapeutiche, e risulta estremamente utile in tutti i processi infiammatori, in particolare buoni risultati si sono ottenuti nell’artrite reumatoide dove normalizza in breve tempo l’indice di VES e la PCR: inoltre potenzia enormemente l’efficacia di altri fans, es. lo ibuprofene.
Tale azione antiinfiammatoria è stata imputata a:
- Un inibizione della sintesi dei leucotrieni
- Un inibizione dell’aggregazione piastrinica
- Una promozione della fibrinolisi
- Un inibizione della risposta dei neutrofili all’infiammazione
- Una stabilizzazione della membrana dei lisosomi
- Una stimolazione dei corticosteroidi surrenalici
- Una sensibilizzazione dei recettori del cortisolo
- Un incremento dell’emivita del cortisolo endogeno
Gli effetti cardiovascolari della curcuma includono:
- Una riduzione della colesterolemia
- Un inibizione dell’aggregabilità piastrinica per un incremento della prostaciclina e inibizione della sintesi dei trombossani.
- Un interferenza nell’assorbimento intestinale di colesterolo.
- Un aumento della conversione del colesterolo in acidi biliari poiché incrementa la colesterolo-7-alfa-reduttasi epatica.
- Un aumento della protezione delle pareti arteriose e venose per lazione dell’olio volatile contenente turmelone, terpenoidi, sesquiterpeni e zenzerone che agiscono come potenti bioflavonoidi.
- Inoltre poiché l’olio volatile è costituito essenzialmente da terpenoidi e presenta 15 atomi di carbonio, risulta molto insaturo e si ipotizza che possa incrementare la sintesi di olii altamente insaturi simili a quelli dell’olio di pesce, il che ne giustificherebbe ulteriormente l’azione antiaggregante piastrinica.
Gli effetti epatici includono
- Un eccezionale protezione contro le lesioni epatiche indotte da tossici come il tetracloruro di carbonio e la galattosamina
- Un azione colagogo e coleretica
- Una normalizzazione degli enzimi epatici nelle epatiti croniche attive.
Gli effetti antitumorali sono stati dimostrati su tutte le fasi della cancerogenesi. La curcuma ha inoltre dimostrato un eccezionale attività contro i cancerogeni chimici ed una riduzione dei mutageni urinari.
La somministrazione di curcuma avviene generalmente assumendo un cucchiaino di polvere della radice (3-4 grammi) una o due volte al giorno; puo’ essere associata ad altri farmaci di sintesi poiché non ha dimostrato interferenze farmacologiche.
Un buon sistema consiste nel riempire un vaso di polvere e imbibirlo con alcool a 95°; questo ne permette la conservazione per lungo tempo e permette di utilizzare alla meglio la pianta poiche l’alcool estrae anche le sostanze lipofile; al momento dell’uso si può prendere un cucchiaino di questa pasta e scioglierla in acqua o latte sempre alla dose di 3-4 grammi una o due volte al giorno a seconda della gravità della patologia; la quantità di alcool che si assume è irrisoria..
Capsico-Peperoncino
Capsico - capsicum annuum – peperoncino – il frutto maturo e’ un ottimo rubefacente++++ ed irritante – per via interna si usa per il suo sapore piccante per dar sapore ai cibi e ad alte dosi determina una congestione gastrica ed intestinale , e’ pertanto controindicato nelle gastriti, nelle ulcere e nelle infiammazioni del tubo digerente; paradossalmente a piccole dosi risulta ottimo per curare la gastrite, la gastroduodenite e le ulcere gastriche e duodenali; a tale scopo si usa il peperoncino secco polverizzato sui cibi o la tintura alcolica da prendere a gocce sempre dopo i pasti ; secondo alcuni studiosi la capsaicina agirebbe come un vero e proprio inibitore della pompa protonica, secondo altri stimolerebbe prevalentemente il muco gastrico, cioe’ la barriera protettiva – secondo la medicina popolare esplicherebbe azione antireumatica e sarebbe utile per prevenire l’aterosclerosi poiche abbassa il colesterolo++ ed i trigliceridi ++ - inoltre e’ ricco di vitamina p che rinforza i capillari++ e le pareti venose – per via esterna l’estratto di peperoncino si usa in pomate come rubefacente ed occorre porre attenzione alle dosi poiche puo essere troppo iritante e provocare delle flittene – il capsico ha dimostrato di possedere ottime proprieta per via esterna nella nevralgia posterpetica++, nella nevralgia del trigemino++, nel dolore post mastectomia++, nel dolore buccale dovuto a chemioterapia++, nella neuropatia diabetica++, nell’artrosi ++, e per via intranasale un unguento alla capsicina si e’ dimostrato efficace nella cefalea a grappolo ++ tale attivita’ sarebbe dovuta ad una sostanza che inibisce i mediatori chimici del dolore -- come unguento nella psoriasi ++ – per via interna esercita una serie di effetti benefici sul sistema cardiovascolare essendo ricco di sostanze antiossidanti, abbassa il colesterolo ed i trigliceridi ed ha un azione antiaggregante piastrinica , ed accresce l’attivita’ fibrinolitica ++ - le popolazioni che consumano forti quantita’ di peperoncino hanno tassi di malattie cardiovascolari molto piu bassi
Pel capsico rubefacente per via esterna ++++
Snc capsico nevralgie e antidolorifico ++
Met capsico colesterolo e trigliceridi ++
Rad capsico radicali liberi ++
Scv capsico circolazione +++
Il peperoncino e’ un forte stimolatore dell’acido gastrica per cui e’ controindicato nellla gastrite e nella duodenite e nell’ulcera gastrica e duodenale.
Inoltre provoica una congestione degli organi del bacino per cui e’ controindicato nelle emorroidi.
Le interazioni farmacologiche sono dovute al fatto che questa pianta e’ un discreto induttore enzimatico, a livello epatico, di quasi tutti i farmaci per cui puo’ ridurre l’efficacia degli antiipertensivi ( ace inibitori in particolare), degli anticoncezionali e di numerosi altri farmaci.
Pel capsico rubefacente per via esterna ++++
Snc capsico nevralgie e antidolorifico ++
Met capsico colesterolo e trigliceridi ++
Rad capsico radicali liberi ++
Scv capsico circolazione +++
Il peperoncino e’ un forte stimolatore dell’acido gastrica per cui e’ controindicato nellla gastrite e nella duodenite e nell’ulcera gastrica e duodenale.
Inoltre provoica una congestione degli organi del bacino per cui e’ controindicato nelle emorroidi.
Le interazioni farmacologiche sono dovute al fatto che questa pianta e’ un discreto induttore enzimatico, a livello epatico, di quasi tutti i farmaci per cui puo’ ridurre l’efficacia degli antiipertensivi ( ace inibitori in particolare), degli anticoncezionali e di numerosi altri farmaci.
Barbabietola e Colza
Barbabietola e Colza – beta vulgaris cycla e brassica napus oleifera -- utile cotta nelle gastroenteriti croniche++, cruda come antitumorale+++, si puo grattuggiare e disporre a strati in un vaso con zucchero per ottenerne uno sciroppo antitumorale, espettorante++, gastriti acute e croniche++- sembrerebbe particolarmente utile nelle infiammazioni del sistema urinario, cistiti++, nefriti++, acne++, dermatosi ++in genere in particolare eczema++ e psoriasi++- ridotta in poltiglia può essere mescolata con lanolina ed usata nelle emorroidi, per le scottature, per gli ascessi, per i foruncoli
Cancri barbabietola antitumorale, tumori +++
Sre barbabietola espettorante bronchiti +++
Cut barbabietola acne ++
Cut barbabietola eczema ++
Sgu barbabietola nefriti ++
Sdg barbabietola gastriti ulcera gastrica +++ usata cruda
La Colza o brassica napus oleifera e’ coltivata in tutta europa per la sua alta produzione di olio; essa produce grade quantità di piccoli semi che contengono il 49% di olio; la produzione annuale di olio si aggira sulle tre milioni di tonnellate; poiché l’olio di colza contiene il 50% di acido erucico e da studi su cavie pare sia dimostrato che tale acido grasso comporti delle lesioni a livello epatico e cardiaco oltre a causare disorientamento nelle cavie, la legge europea stabilisce che l’olio commerciale non deve contenere più del 5% di tale acido. Le altre componenti dell’olio di colza sono acido oleico 15%, linoleico 8%,, linolenico 9%, eicosanoico 5%, decosadienoico 2%, pamitico 3%; una volta tolto l’acido erucico l’acido linolenico sale al 17% rendendo pertanto tale olio il più ricco di olii altamente insaturi dopo l’olio di lino che però necessita per l’estrazione di temperature molto elevate e tente con grande facilità ad ossidarsi.
L’olio di Colza al contrario si ossida con minor facilità e può essere assunto come buon integratore alimentare.
Per quanto riguarda le proprietà di tali olii si veda più avanti a pagina 120 sotto la voce ACIDI GRASSI.
N.B. L’acido erucico è stato dichiarato tossico nel 2001 da studi condotti esclusivamente sulle cavie; questo è un acido a 18 atomi di carbonio monoinsaturo, simile per struttura all’acido oleico.
Da un punto di vista razionale non si capisce come possa risultare tossico; del resto la sperimentazione su cavie, imbottendole di questo acido grasso, essendo monoinsaturo si capisce possa dare un fegato steatosico o alterazioni cardiache; bisogna inoltre ricordare che non esiste alcun studio sull’uomo che testimoni tali lesioni.
Comunque l’acido erucico viene tolto dall’olio di colza e viene utilizzato dopo adeguati trattamenti per le auto a disel;
tale utilizzo si stà estendendo rapidamente in tutta europa e se nel 2006 in Francia e Germania rappresentava il 20% del biodisel in commercio, si mira per l’anno 2100 ad una produzione che copra tutto il fabbisogno disel di tali nazioni.
Per l’Italia si mira ad una produzione di 800.000 tonnellate di biodisel per l’anno 2010.
Cancri barbabietola antitumorale, tumori +++
Sre barbabietola espettorante bronchiti +++
Cut barbabietola acne ++
Cut barbabietola eczema ++
Sgu barbabietola nefriti ++
Sdg barbabietola gastriti ulcera gastrica +++ usata cruda
La Colza o brassica napus oleifera e’ coltivata in tutta europa per la sua alta produzione di olio; essa produce grade quantità di piccoli semi che contengono il 49% di olio; la produzione annuale di olio si aggira sulle tre milioni di tonnellate; poiché l’olio di colza contiene il 50% di acido erucico e da studi su cavie pare sia dimostrato che tale acido grasso comporti delle lesioni a livello epatico e cardiaco oltre a causare disorientamento nelle cavie, la legge europea stabilisce che l’olio commerciale non deve contenere più del 5% di tale acido. Le altre componenti dell’olio di colza sono acido oleico 15%, linoleico 8%,, linolenico 9%, eicosanoico 5%, decosadienoico 2%, pamitico 3%; una volta tolto l’acido erucico l’acido linolenico sale al 17% rendendo pertanto tale olio il più ricco di olii altamente insaturi dopo l’olio di lino che però necessita per l’estrazione di temperature molto elevate e tente con grande facilità ad ossidarsi.
L’olio di Colza al contrario si ossida con minor facilità e può essere assunto come buon integratore alimentare.
Per quanto riguarda le proprietà di tali olii si veda più avanti a pagina 120 sotto la voce ACIDI GRASSI.
N.B. L’acido erucico è stato dichiarato tossico nel 2001 da studi condotti esclusivamente sulle cavie; questo è un acido a 18 atomi di carbonio monoinsaturo, simile per struttura all’acido oleico.
Da un punto di vista razionale non si capisce come possa risultare tossico; del resto la sperimentazione su cavie, imbottendole di questo acido grasso, essendo monoinsaturo si capisce possa dare un fegato steatosico o alterazioni cardiache; bisogna inoltre ricordare che non esiste alcun studio sull’uomo che testimoni tali lesioni.
Comunque l’acido erucico viene tolto dall’olio di colza e viene utilizzato dopo adeguati trattamenti per le auto a disel;
tale utilizzo si stà estendendo rapidamente in tutta europa e se nel 2006 in Francia e Germania rappresentava il 20% del biodisel in commercio, si mira per l’anno 2100 ad una produzione che copra tutto il fabbisogno disel di tali nazioni.
Per l’Italia si mira ad una produzione di 800.000 tonnellate di biodisel per l’anno 2010.
Assenzio- Artemisia Absinzium
Assenzio- artemisia absitium – sdg, sgu, par, feb aperitivo++, digestivo++, emmenagogo++, detossicante epatico++ , stimolante generale+++, stimolante neurogeno+++, afrodisiaco++- 1 tazza al mattino a digiuno, 10 gocce della tintura un ora prima dei pasti per non piu’ di quindici giorni-assenzio ind. Digestione++, fegato++, deperimento++, appetito++, depressione ++++,
assenzio itterizia+++, calcoli biliari+++- diuretico++, antiitterico+++, assenzio bilirubina+++, vermifugo+++, antimalarico +++, stomachico+++, febbrifugo+++, assenzio febbre++, tonico+++, appetito, emmenagogo+++, vulnerario++, ferite +, fortifica il sistema nervoso, utile nell’atonia digestiva degli anemici, nella convalescenza, nelle febbri intermittenti- essendo uno dei piu’ potenti colagoghi e coleretici si spiega la sua utilita’ nell’itterizia, ed in tutte le patologie in cui c’e’ un aumentato turnover dei globuli rossi- il decotto di assenzio nell’acqua guarisce le infiammazioni degli occhi, lavandoli tre volte al giorno – nella medicina popolare si usa macinare l’assenzio alla sera e porre il macinato in una tazza di acqua fredda, al mattino appena alzati si beve – la tintura madre si prepara con l’assenzio fresco pressato in un vaso, si riempie fino a meta’ vaso con alcool puro e dopo cinque giorni si aggiunge acqua in modo da portare la gradazione a 50° - la tintura madre in particolare e’ utile contro gli ascardi e gli ossiuri –e’ importante ricordare che l’assenzio e’ uno stimolante delle contrazioni dell’utero molto potente: bastano generalmente due cc di tintura madre ( 100 gocc) per anticipare o indurre le mestruazioni; la stessa dose o dosi di poco superiori possono indurre l’aborto sia nei primi mesi di gravidanza che in gravidanza avanzata, e questo deve essere tenuto presente da un punto di vista medico legale.
L’assenzio va preso con moderazione e per cicli brevi, soprattutto l’estratto alcolico, poiche’ contiene absintolo, sostanza che puo’ dare accumulo ed abbassa la soglia epilettica; inoltre l’assenzio accelera il tournover di tutti i farmaci, i suoi principi attivi occupano i citococromi cyp 450, 1a2, 3a4, 2c9, spiazzando da questo i farmaci che ne sono legati, annulla praticamente l’effetto degli anticoncezionali, aumenta temporaneamente il livello ematico del valproato e del fenobarbital per farlo poi precipitare rapidamente sotto i livelli terapeutici, inoltre va escluso il suo uso in caso di qualsiasi altra terapia con farmaci di sintesi.
In dosi alte, soprattutto di tintura, l’assenzio induce contrazioni tonico- cloniche generalizzate, in pratica crisi comiziali; in tal caso si intervenga con barbiturici per via endovenosa, solfato di magnesio in flebo a caduta lenta, fenitoina, diazepam.
assenzio itterizia+++, calcoli biliari+++- diuretico++, antiitterico+++, assenzio bilirubina+++, vermifugo+++, antimalarico +++, stomachico+++, febbrifugo+++, assenzio febbre++, tonico+++, appetito, emmenagogo+++, vulnerario++, ferite +, fortifica il sistema nervoso, utile nell’atonia digestiva degli anemici, nella convalescenza, nelle febbri intermittenti- essendo uno dei piu’ potenti colagoghi e coleretici si spiega la sua utilita’ nell’itterizia, ed in tutte le patologie in cui c’e’ un aumentato turnover dei globuli rossi- il decotto di assenzio nell’acqua guarisce le infiammazioni degli occhi, lavandoli tre volte al giorno – nella medicina popolare si usa macinare l’assenzio alla sera e porre il macinato in una tazza di acqua fredda, al mattino appena alzati si beve – la tintura madre si prepara con l’assenzio fresco pressato in un vaso, si riempie fino a meta’ vaso con alcool puro e dopo cinque giorni si aggiunge acqua in modo da portare la gradazione a 50° - la tintura madre in particolare e’ utile contro gli ascardi e gli ossiuri –e’ importante ricordare che l’assenzio e’ uno stimolante delle contrazioni dell’utero molto potente: bastano generalmente due cc di tintura madre ( 100 gocc) per anticipare o indurre le mestruazioni; la stessa dose o dosi di poco superiori possono indurre l’aborto sia nei primi mesi di gravidanza che in gravidanza avanzata, e questo deve essere tenuto presente da un punto di vista medico legale.
L’assenzio va preso con moderazione e per cicli brevi, soprattutto l’estratto alcolico, poiche’ contiene absintolo, sostanza che puo’ dare accumulo ed abbassa la soglia epilettica; inoltre l’assenzio accelera il tournover di tutti i farmaci, i suoi principi attivi occupano i citococromi cyp 450, 1a2, 3a4, 2c9, spiazzando da questo i farmaci che ne sono legati, annulla praticamente l’effetto degli anticoncezionali, aumenta temporaneamente il livello ematico del valproato e del fenobarbital per farlo poi precipitare rapidamente sotto i livelli terapeutici, inoltre va escluso il suo uso in caso di qualsiasi altra terapia con farmaci di sintesi.
In dosi alte, soprattutto di tintura, l’assenzio induce contrazioni tonico- cloniche generalizzate, in pratica crisi comiziali; in tal caso si intervenga con barbiturici per via endovenosa, solfato di magnesio in flebo a caduta lenta, fenitoina, diazepam.
Aloe Vera
Aloe vera – esistono più di 300 specie di Aloe, ma la più conosciuta è l’Aloe Vera; questa è una pianta perenne con fiori gialli e foglie coriacee e carnose ed è comune nelle regioni tropicali del mondo, bebchè si possa trovare con una certa ferequenza anche in paesi più freddi. I margini della foglia di aloe sono caratterizzati da una dentatura a sega; all’interno la foglia è carnosa e piena di un gel che nasce dalla polpa mucillaginosa; l’aloe matura misura da 45 a 105 cm di lunghezza e ha un diametro basale di sette centimetri. La foglia è formata da tre strati distinti:
- Uno strato esterno di rivestimento coriaceo
- Un rivestimento corrugato subito al di sotto
- Uno strato interno formato da cellule parenchimali contenenti grossi vacuoli pieni di un materiale semisolido, gelatinoso e trasparente.
Il rivestimento corrugato è ricco di antrochinonie pertanto esercita azione lassativa o purgante drastica a seconda della dose.
Il gel interno al contrario è quasi privo di antrochinoni e contiene i sequenti principi:
- Un mucopolisaccaride costituito da mannosio acetilato; tale saccaride ha ricevuto una considerevole attenzione da parte della ricerca clinica quale agente antivirale ed immunostimolante soprattutto nella terapia dell’ AIDS.
- Prostanoidi: tali principi sarebbero precursori delle prostaglandine della serie 1. Tali prostaglandine avrebbero un effetto determinante nel ridurre le infiammazioni
- Inibitori della sintesi del trombossano che spiegherebbero l’effetto cicatrizzante dell’aloe.
- Superossido-dismutasi ricche di manganese rame e zinco e potenti antagonisti dei superossidi.
Il Gel a fini medici è la parte più importante, mentre le antocianine del rivestimento corrugato sono usate esclusivamente come purganti o lassativi.
L’Aloe è coltivata in tutto il mondo dal secolo scorso soprattutto per le sue proprietà lassative. Nel 1935 si sono scoperte le sue proprietà nell’alleviare le ustioni.
Le proprietà indicate successivamente si riferiscono al gel dell’Aloe.
Negli ultimi anni accurate ricerche hanno dimostrato:
- Una potente disintossicazione dell’intestino per una inibizione della putrefazione batterica e per un miglioramento dell’asorbimento proteico.++++
- Una significativa riduzione della secrezione acida gastrica con riduzione delle gastriti e delle ulcere gastriche.
- Un attività antibatterica ed antimicrobica verso pseudomonas aeruginosa, klebsiella pneumonie, serrazia marcescens, citrobacter sp., enterobacter cloache, streptococcus piogenes, streptococcus agalactie, streptococcyus aureus, eschelichia coli, streptococus fecalis, candida albicans, micobacterium tubercolosis, trichophiton sp., bacillus subtilis.
- Esfetti antivirali verso numerosi virus e retrovirus, fra cui virus dell’ epatite B e C, virus HIV-1.+++
- Si è visto che l’effetto antivirale dipendeva da una maggior produzione di citochine IL-6 e da una stimolazione dell’attività dei macrofagi, da un aumento della fagocitosi fino al 45%.
- L’attività antiinfiammatoria pare sia dovuta ad una inibizione della prostaglandina-E2, e da un inibizione della ciclo ossigenasi.+++
- La cicatrizzazione delle ferite pare sia dovuta alla ricchezza del succo di Aloe di vitamina C e di zinco.+++
- Una significativa riduzione per le ustioni da radiazioni: pare sia dovuto alla forte riduzione dei superossidi che si formano con le radiazioni e all’effetto cicatrizzante dell’Aloe.+++
- Un significativo miglioramento dell’asma.++++
- Un effetto ipoglicemizzante con meccanismo ignoto.++
- Un attività spermicida del gel utile per la contraccezione.++
- Una prevenzione dal cancro sperimentata con successo nei ratti, in particolare per il cancro epatico.+++
Per utilizzare correttamente l’Aloe occore prendere le foglie e privarle del rivestimento esterno, cioè del rivestimento coriaceo e del rivestimento corrugato; in sostanza si utilizza la parte interna ricca di gel.
Questo si ottiene sbucciando l’Aloe con uno sbucciatore a lama come si usa per le patate; successivamente per la conservazione del gel si può utilizzare il miele, lo zucchero ed un po’ di alcool.
Una formula è la seguente: 300 gr di gel di Aloe, 300 gr di miele, 100 gr di grappa o di un altro alcoolico che habbia la stessa gradazione. In tal modo si può conservare l’aloe per un anno con le dovute precauzioni (ben chiusa in un vaso e al fresco, meglio in frigorifero): la dose è di un cucchiaio al mattino aumentabile a due cucchiai al giorno.
L’Aloe non presenta effetti collaterali; soltanto la parte esterna ricca di antrochinoni può , grazie all’azione purgante ridurre l’assorbimento di numerosi farnaci.
- Uno strato esterno di rivestimento coriaceo
- Un rivestimento corrugato subito al di sotto
- Uno strato interno formato da cellule parenchimali contenenti grossi vacuoli pieni di un materiale semisolido, gelatinoso e trasparente.
Il rivestimento corrugato è ricco di antrochinonie pertanto esercita azione lassativa o purgante drastica a seconda della dose.
Il gel interno al contrario è quasi privo di antrochinoni e contiene i sequenti principi:
- Un mucopolisaccaride costituito da mannosio acetilato; tale saccaride ha ricevuto una considerevole attenzione da parte della ricerca clinica quale agente antivirale ed immunostimolante soprattutto nella terapia dell’ AIDS.
- Prostanoidi: tali principi sarebbero precursori delle prostaglandine della serie 1. Tali prostaglandine avrebbero un effetto determinante nel ridurre le infiammazioni
- Inibitori della sintesi del trombossano che spiegherebbero l’effetto cicatrizzante dell’aloe.
- Superossido-dismutasi ricche di manganese rame e zinco e potenti antagonisti dei superossidi.
Il Gel a fini medici è la parte più importante, mentre le antocianine del rivestimento corrugato sono usate esclusivamente come purganti o lassativi.
L’Aloe è coltivata in tutto il mondo dal secolo scorso soprattutto per le sue proprietà lassative. Nel 1935 si sono scoperte le sue proprietà nell’alleviare le ustioni.
Le proprietà indicate successivamente si riferiscono al gel dell’Aloe.
Negli ultimi anni accurate ricerche hanno dimostrato:
- Una potente disintossicazione dell’intestino per una inibizione della putrefazione batterica e per un miglioramento dell’asorbimento proteico.++++
- Una significativa riduzione della secrezione acida gastrica con riduzione delle gastriti e delle ulcere gastriche.
- Un attività antibatterica ed antimicrobica verso pseudomonas aeruginosa, klebsiella pneumonie, serrazia marcescens, citrobacter sp., enterobacter cloache, streptococcus piogenes, streptococcus agalactie, streptococcyus aureus, eschelichia coli, streptococus fecalis, candida albicans, micobacterium tubercolosis, trichophiton sp., bacillus subtilis.
- Esfetti antivirali verso numerosi virus e retrovirus, fra cui virus dell’ epatite B e C, virus HIV-1.+++
- Si è visto che l’effetto antivirale dipendeva da una maggior produzione di citochine IL-6 e da una stimolazione dell’attività dei macrofagi, da un aumento della fagocitosi fino al 45%.
- L’attività antiinfiammatoria pare sia dovuta ad una inibizione della prostaglandina-E2, e da un inibizione della ciclo ossigenasi.+++
- La cicatrizzazione delle ferite pare sia dovuta alla ricchezza del succo di Aloe di vitamina C e di zinco.+++
- Una significativa riduzione per le ustioni da radiazioni: pare sia dovuto alla forte riduzione dei superossidi che si formano con le radiazioni e all’effetto cicatrizzante dell’Aloe.+++
- Un significativo miglioramento dell’asma.++++
- Un effetto ipoglicemizzante con meccanismo ignoto.++
- Un attività spermicida del gel utile per la contraccezione.++
- Una prevenzione dal cancro sperimentata con successo nei ratti, in particolare per il cancro epatico.+++
Per utilizzare correttamente l’Aloe occore prendere le foglie e privarle del rivestimento esterno, cioè del rivestimento coriaceo e del rivestimento corrugato; in sostanza si utilizza la parte interna ricca di gel.
Questo si ottiene sbucciando l’Aloe con uno sbucciatore a lama come si usa per le patate; successivamente per la conservazione del gel si può utilizzare il miele, lo zucchero ed un po’ di alcool.
Una formula è la seguente: 300 gr di gel di Aloe, 300 gr di miele, 100 gr di grappa o di un altro alcoolico che habbia la stessa gradazione. In tal modo si può conservare l’aloe per un anno con le dovute precauzioni (ben chiusa in un vaso e al fresco, meglio in frigorifero): la dose è di un cucchiaio al mattino aumentabile a due cucchiai al giorno.
L’Aloe non presenta effetti collaterali; soltanto la parte esterna ricca di antrochinoni può , grazie all’azione purgante ridurre l’assorbimento di numerosi farnaci.
Aglio e Cipolla
Proprietà comuni di Aglio e Cipolla- aglium sativum e allium cepa - - l’aglio e la cipolla contengono numerose sostanze e principi attivi:
- S-metilcisteina
- Trans-s metilcisteina sulfossido
- S-propilcisteina sulfossido
- Dipropil bisolfuro
- Allinasi
- Diallil bisolfuro
- Flavonoidi
- Abbondanza di fitormoni
- Acidi fenolici
- Steroli
- Saponine
- Pectina
- Olii volatili
nella storia la cipolla e l’aglio sono state diffusamente usate come antispastico, diuretico, carminativo, espettorante, stomachico, antielmintico, antiinfettivo, topicamente come rubefacente e per recare sollievo nei casi di punture di insetto e di malattie della pelle.
Nel xx secolo l’aglio e la cipolla sono stati ampiamente studiati.
Attività antimicrobica: anche se l’aglio ha un attività antimicrobica superiore alla cipolla ( 100gr di aglio crudo corrispondono ad un grammo di penicillina), anche questa ha una significativa attività antibatterica (500 gr di cipolla equivalgono a 100 gr di aglio).
Gli effetti cardiovascolari sono i seguenti:
- Riduzione cospicua dei livelli ematici di lipidi e di colesterolo (bastano uno o due spicchi di aglio crudo o 100 gr di cipolla cruda); l’azione è del tutto sovrapponibile a quella delle migliori statine ma senza effetti negativi sul sistema muscolare.
- Accrescono la fibrinolisi
- Contrastano l’aggregazione piastrinica
- Abbassano la pressione arteriosa
- Abbassano i livelli di prostaglandine, trombossano e leucotrieni
- Prevengono l’ossidazione delle LDL
Nel diabete gli effetti sono i seguenti:
- Significativa azione ipoglicemizzante orale paragonabile a quella della tolbutamide e fenformina ma con meccanismo diverso dal momento che funziona anche in cani privati del pancreas (quindi simil insulinica).; tale azione è più spiccata per la cipolla.
Azione antiasmatica:
- Significativa azione antiasmatica per un incremento dei prodotti della lipossigenasi ( in questa azione la cipolla sarebbe più potente dell’aglio)
- Effetto sull’asma paragonabile a quello del cortisolo che inibisce l’intero metabolismo degli eicosanoidi mediante l’inibizione della fosfolipasi.
- Blocco della formazione dei leucotrieni per la presenza di quercitina e isotiocianati.
Effetti antitumorali:
- E’ stato dimostrato un effetto citotossico verso un ampia varietà di cellule tumorali con blocco della crescita di tumori impiantate nei ratti.
- Effetto antileucemico significativo dimostrato sempre nei ratti.
- Uno studio all’aperto su esseri umani che ha preso in considerazione 120.000 uomini e donne, ha dimostrato dopo un follow-up di 3,3 anni una riduzione del 50% del tumore nei soggetti trattati con maggior significatività per la cipolla rispetto all’aglio.
Proprietà antimicrobica: si è dimostrata maggiore per l’aglio e su un ampia gamma di batteri sia gram positivi che gram negativi e pure su miceti: tale attività si esercita a dosi relativamente basse di aglio crudo ed un po’ più alte di cipolla cruda (20gr- 100 gr) effetti particolarmente interessanti si sono dimostrati sui funghi dove bastano diluizioni estremamente basse per inibirne la crescita.
Effetti antielmintici:sia l’aglio che la cipolla hanno dimostrato effetti antielmintici molto potenti in particolare su gli Ossiuri, l’Ascaris lumbricoides e gli anchilostomi.
Aglio e cipolla hanno dimostrato un potente effetto antivirale in particolare sui virus intestinali, i Rinovirus e l’Erpex simplex e l’Erpex zooster
Effetti di stimolo sul sistema immunitario: un ampia mole di ricerche hanno dimostrato che l’aglio e la cipolla stimolano il sistema immunitario e questo si pensa sia dovuto a certi composti solforati come lallicina, il diallil bisolfuro, il diallil tetra solfuro.
Si è osservato che stimolano la capacità dei linfociti T, dei neutrofili e dei macrofagi incrementandone l’azione di attaccare i germi patogeni; tale incremento raggiungeva l’impressionante valore del 140% soltando consumando due spicchi al giorno di aglio o una grossa cipolla.
Tossicità: non è stato segnalato praticamente nessun caso di tossicità; con la cipolla è stata notata una maggior incidenza di reflusso gastro-esofageo.
Le interazioni farmacologiche sono assenti.
Pertanto possiamo riassumere le seguenti proprietà terapeutiche:
- Prevenzione e cura nelle malattie cardiovascolari +++++
- Prevenzione e cura nel diabete ++++
- Prevenzione e cura dell’asma +++++
- Prevenzione e cura dei tumori ++
- Attività antimicrobica in vivo ++++
- Attività antivirale ++++
- Attività antielmintica ++++
- Stimolo del sistema immunitario ++++
- S-metilcisteina
- Trans-s metilcisteina sulfossido
- S-propilcisteina sulfossido
- Dipropil bisolfuro
- Allinasi
- Diallil bisolfuro
- Flavonoidi
- Abbondanza di fitormoni
- Acidi fenolici
- Steroli
- Saponine
- Pectina
- Olii volatili
nella storia la cipolla e l’aglio sono state diffusamente usate come antispastico, diuretico, carminativo, espettorante, stomachico, antielmintico, antiinfettivo, topicamente come rubefacente e per recare sollievo nei casi di punture di insetto e di malattie della pelle.
Nel xx secolo l’aglio e la cipolla sono stati ampiamente studiati.
Attività antimicrobica: anche se l’aglio ha un attività antimicrobica superiore alla cipolla ( 100gr di aglio crudo corrispondono ad un grammo di penicillina), anche questa ha una significativa attività antibatterica (500 gr di cipolla equivalgono a 100 gr di aglio).
Gli effetti cardiovascolari sono i seguenti:
- Riduzione cospicua dei livelli ematici di lipidi e di colesterolo (bastano uno o due spicchi di aglio crudo o 100 gr di cipolla cruda); l’azione è del tutto sovrapponibile a quella delle migliori statine ma senza effetti negativi sul sistema muscolare.
- Accrescono la fibrinolisi
- Contrastano l’aggregazione piastrinica
- Abbassano la pressione arteriosa
- Abbassano i livelli di prostaglandine, trombossano e leucotrieni
- Prevengono l’ossidazione delle LDL
Nel diabete gli effetti sono i seguenti:
- Significativa azione ipoglicemizzante orale paragonabile a quella della tolbutamide e fenformina ma con meccanismo diverso dal momento che funziona anche in cani privati del pancreas (quindi simil insulinica).; tale azione è più spiccata per la cipolla.
Azione antiasmatica:
- Significativa azione antiasmatica per un incremento dei prodotti della lipossigenasi ( in questa azione la cipolla sarebbe più potente dell’aglio)
- Effetto sull’asma paragonabile a quello del cortisolo che inibisce l’intero metabolismo degli eicosanoidi mediante l’inibizione della fosfolipasi.
- Blocco della formazione dei leucotrieni per la presenza di quercitina e isotiocianati.
Effetti antitumorali:
- E’ stato dimostrato un effetto citotossico verso un ampia varietà di cellule tumorali con blocco della crescita di tumori impiantate nei ratti.
- Effetto antileucemico significativo dimostrato sempre nei ratti.
- Uno studio all’aperto su esseri umani che ha preso in considerazione 120.000 uomini e donne, ha dimostrato dopo un follow-up di 3,3 anni una riduzione del 50% del tumore nei soggetti trattati con maggior significatività per la cipolla rispetto all’aglio.
Proprietà antimicrobica: si è dimostrata maggiore per l’aglio e su un ampia gamma di batteri sia gram positivi che gram negativi e pure su miceti: tale attività si esercita a dosi relativamente basse di aglio crudo ed un po’ più alte di cipolla cruda (20gr- 100 gr) effetti particolarmente interessanti si sono dimostrati sui funghi dove bastano diluizioni estremamente basse per inibirne la crescita.
Effetti antielmintici:sia l’aglio che la cipolla hanno dimostrato effetti antielmintici molto potenti in particolare su gli Ossiuri, l’Ascaris lumbricoides e gli anchilostomi.
Aglio e cipolla hanno dimostrato un potente effetto antivirale in particolare sui virus intestinali, i Rinovirus e l’Erpex simplex e l’Erpex zooster
Effetti di stimolo sul sistema immunitario: un ampia mole di ricerche hanno dimostrato che l’aglio e la cipolla stimolano il sistema immunitario e questo si pensa sia dovuto a certi composti solforati come lallicina, il diallil bisolfuro, il diallil tetra solfuro.
Si è osservato che stimolano la capacità dei linfociti T, dei neutrofili e dei macrofagi incrementandone l’azione di attaccare i germi patogeni; tale incremento raggiungeva l’impressionante valore del 140% soltando consumando due spicchi al giorno di aglio o una grossa cipolla.
Tossicità: non è stato segnalato praticamente nessun caso di tossicità; con la cipolla è stata notata una maggior incidenza di reflusso gastro-esofageo.
Le interazioni farmacologiche sono assenti.
Pertanto possiamo riassumere le seguenti proprietà terapeutiche:
- Prevenzione e cura nelle malattie cardiovascolari +++++
- Prevenzione e cura nel diabete ++++
- Prevenzione e cura dell’asma +++++
- Prevenzione e cura dei tumori ++
- Attività antimicrobica in vivo ++++
- Attività antivirale ++++
- Attività antielmintica ++++
- Stimolo del sistema immunitario ++++
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